28 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Antibiotico resistenza

Resistenza agli antibiotici, i farmacisti: contro virus non servono, in caso di batteri cambia poco

L'impiego scorretto degli antibiotici alimenta il fenomeno dei superbatteri resistenti. Secondo la FOFI è necessario tornare ai farmaci fondamentali

Antibiotici
Antibiotici Foto: Shutterstock

ROMA – In tutto il mondo è allarme antibiotico-resistenza da parte di quelli che sono stati denominati superbatteri. Ma se i sanitari, compresa l'OMS, sono preoccupati, una proposta arriva dai farmacisti. «Nel momento in cui il timore per la diffusione dei batteri resistenti agli antibiotici suscita un giustificato allarme, è bene ripartire, per così dire, dai fondamentali», afferma il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, senatore Andrea Mandelli.

Quando gli antibiotici sono inutili
«Nei giorni scorsi – aggiunge Mandelli – il National Institute for Clinical and Healthcare Excellence (NICE) britannico ha pubblicato le nuove linee guida per il trattamento delle angine, cui di solito ci si riferisce come 'mal di gola', dicendo a chiare lettere che il ricorso agli antibiotici è inutile. In primo luogo perché nella maggioranza dei casi anche faringiti e tonsilliti sono dovute a virus, e non a batteri, e poi perché, anche quando si tratta di infezioni batteriche, il ricorso all'antibiotico cambia di poco l'evoluzione del disturbo. Se generalmente i sintomi si risolvono in sette giorni, con l'assunzione del farmaco, dicono gli studi, il decorso si abbrevia di poche ore. In compenso si corre il rischio di selezionare una popolazione batterica capace di sopravvivere all'azione dell'antibiotico».

Come contrastare invece i sintomi
Il NICE ha pertanto raccomandato di ricorrere ad antinfiammatori e analgesici, per contrastare i sintomi dolorosi, medicinali che sono disponibili anche senza ricetta. «Il messaggio è semplice: anche se si ha in casa un antibiotico avanzato da una precedente occasione, assumerlo in queste circostanze è inutile e, anzi, controproducente, così come non ha senso insistere con il medico, o il farmacista, per ottenere questi medicinali – prosegue Mandelli – che sono dispensabili solo dietro prescrizione. Poi è evidente che se la situazione peggiora, il disturbo si prolunga oltre i sette giorni o ai sintomi locali si aggiunge una situazione di malessere generale è fondamentale ricorrere al medico. Questi possono sembrare episodi di importanza minore, ma è proprio dall'impiego scorretto degli antibiotici per condizioni molto diffuse che viene alimentato il fenomeno dei cosiddetti superbatteri».