27 agosto 2025
Aggiornato 19:30
Ricerca scientifica

Spondiloartriti: grazie alle nuove terapie migliora la qualità di vita

Stanziati 500mila euro per 10 borse di studio al fine di finanziare i giovani ricercatori contro patologie gravi come le spondiloartriti, malattie che riducono in modo drastico la mobilità e possono colpire anche i giovani di 20 anni

Dolori articolari
Dolori articolari Foto: Shutterstock

ROMA – Le spondiloartriti, che colpiscono la colonna vertebrale e articolazioni, sono malattie gravi che riducono in modo drammatico la mobilità, e possono insorgere anche nelle persone di vent'anni. Per questo, sono stati finanziati cinquecentomila euro per dieci borse di studio a giovani reumatologi nel biennio 2017-2018 per progetti di ricerca sulla diagnosi precoce delle spondiloartriti. La Società Italiana di Reumatologia (SIR), grazie a un educational grant di Novartis, ha consegnato i premi durante il 54esimo congresso della Società, chiusosi sabato scorso a Rimini. Per i giovani reumatologi l’iniziativa rappresenta un momento chiave per sostenere, per un periodo di due anni, la loro formazione professionale.

Sostegno alla ricerca
La SIR, si legge in un comunicato, ha identificato come priorità il sostegno alla ricerca nell’ambito delle malattie reumatiche a carattere cronico-infiammatorio, con particolare riferimento alla diagnosi e al trattamento precoce. «Le spondiloartriti colpiscono le articolazioni e la colonna vertebrale e hanno alcune caratteristiche comuni – spiega il prof. Mauro Galeazzi presidente nazionale SIR – Possono causare mal di schiena, gonfiore alle dita o alle articolazioni, alterazioni delle unghie e della pelle oltre a essere particolarmente dolorose e debilitanti. Oggi abbiamo a disposizione terapie di ultima generazione che rallentano e in alcuni casi arrestano la progressione del danno osseo articolare migliorandone i sintomi. Sono ben tollerate – prosegue Galeazzi – e migliorano la qualità di vita dei pazienti. Si tratta di un beneficio molto importante perché le spondiloartriti possono colpire anche persone di soli vent’anni e che quindi hanno davanti a sé ancora molti anni da vivere. Come Società scientifica siamo in prima linea nel sostenere la ricerca e, al tempo stesso, riteniamo necessario informare e sensibilizzare quante più persone possibili attraverso iniziative di sensibilizzazione su tutto il territorio. Proprio al congresso di Rimini è partita #Reumadays la nostra prima campagna nazionale itinerante in 11 città durante la quale incontriamo i cittadini per metterli in guardia sui pericoli delle reumatiche».

Il motore trainante
«La ricerca scientifica è il motore trainante di grandi cambiamenti e consentirà passi avanti nella cura e nella gestione delle malattie reumatiche – afferma Gaia Panina, Chief Scientific Officer di Novartis – Attraverso il contributo a questa importante iniziativa promossa dalla SIR, Novartis conferma il proprio impegno nel promuovere la formazione di ricercatori altamente qualificati e nel sostenere la ricerca indipendente. Siamo orgogliosi di riconoscere e gratificare il lavoro dei giovani reumatologi che si impegnano a raggiungere traguardi scientifici nel campo delle patologie reumatiche croniche infiammatorie. Queste malattie colpiscono, purtroppo, un’importante fetta della popolazione, tra cui giovanissimi. Nel caso specifico delle spondiloartriti, sono infatti i giovani a partire dai 25 anni ad essere il principale bersaglio. Proprio grazie agli importanti progressi della ricerca scientifica, oggi è possibile non solo un miglioramento costante dei segni e dei sintomi, ma anche limitare la progressione radiologica della patologia», conclude Gaia Panina.