29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Aggiornamento sui casi di meningite

Meningite, ritorno alla vita per il ragazzo di Santarcangelo. Senza una gamba però

Il ragazzo di 16 anni di Santarcangelo di Romagna, ricoverato per una grave forma di meningite lo scorso febbraio torna finalmente a casa. Solo che lo fa senza una gamba e le estremità di alcune dita della mano

Meningite, torna a casa il ragazzo di Santarcangelo
Meningite, torna a casa il ragazzo di Santarcangelo Foto: Shutterstock

RIMINI– Torna a casa dopo molti mesi di ricovero e convalescenza presso l’Ospedale Maggiore di Parma. Il ragazzo di 16 anni residente a Santarcangelo di Romagna in provincia di Rimini era stato portato in ospedale lo scorso febbraio con una grave, quanto rara, forma di meningite da meningococco di tipo Y. Lo studente dell’Istituto Molari può dunque tornare a casa sua dopo ben 200 giorni di ricovero. Nonostante la lunga degenza sia terminata, il ragazzo dovrà comunque proseguire con le cure e la terapia riabilitativa presso una struttura dedicata.

Un caso molto fortunato

A parte l’aver purtroppo contratto la malattia, il ragazzo di Santarcangelo si può dire baciato dalla fortuna, dato che la meningite di tipo Y è una malattia mortale nel 95% dei casi. E dunque è quasi un miracolo che sia vivo. Ciononostante, questo non minimizza la brutta avventura di cui è stato protagonista. Difatti il 16enne è stato sottoposto ad amputazione di una gamba e delle estremità di alcune dita delle mani, rendendolo in parte invalido. All’epoca dei fatti, la mamma del ragazzo aveva raccontato: «Nel giro di un’ora dalla comparsa della febbre mio figlio era coperto di macchie scure su tutto il corpo. Ringrazio i medici ma soprattutto ringrazio lui che è rimasto con noi».

Qualcuno ricorderà la campionessa paralimpica di scherma Maria Beatrice Vio, o Bebe Vio. Anch’ella era stata colpita dalla meningite aveva dovuto subire l’amputazione degli arti. Cosa che, come da lei stessa dichiarato, l’aveva portata a pensare al suicidio dato lo shock che aveva subìto. Al ragazzo di Santarcangelo alla fine è andata un po’ meglio, ma di certo questa è un’esperienza che rimarrà indelebile per tutta la vita.