Mamma non vuole farsi tagliare il cordone ombelicale. L’ospedale chiama la procura. I rischi del Lotus Birth
Mamma e papà non voglio far tagliare il cordone ombelicale del bambino appena nato e minacciano di denunciare i medici. Ma la procura di Udine prende la decisione più giusta
Pare che negli ultimi anni la mania di mode strambe stia dilagando a macchia d’olio. Ciò non significa che tutto ciò che è diverso sia necessariamente sbagliato. Anzi, tutt’altro. La storia ci parla di molti casi in cui le novità inizialmente osteggiate, sonoo quelle che poi hanno fatto la differenza ai giorni nostri. Quello che è certo è che la prima reazione a ciò che non è tradizionale non è mai positiva. Ed è per questo che una neomamma che non voleva farsi tagliare il cordone ombelicale si è vista una schiera di medici mettersi contro di lei. Ecco l’incredibile vicenda accaduta in Friuli Venezia Giulia.
Guai a chi taglia il cordone ombelicale!
La notizia è stata diffusa dal Messaggero Veneto: una donna, insieme al compagno, ha impedito al personale medico di tagliare il cordone ombelicale del bambino al momento della nascita. Secondo la sua opinione – direttamente prelavata da una tecnica denominata Lotus Birth – il cordone ombelicale dovrebbe staccarsi in maniera del tutto naturale. Medici e ostetriche, tuttavia, erano preoccupati per la salute del bambino e hanno deciso di prendere provvedimenti.
Armati di smartphone
Ai giorni nostri, grazie alla tecnologia, abbiamo un’arma sempre a nostra disposizione: lo smartphone. Con un semplice cellulare possiamo registrare video o audio e – in caso di bisogno – mostrarlo alle forze dell’ordine in caso di denuncia. Ed è proprio questo quello che ha fatto la coppia di neogenitori con il personale dell’ospedale San Daniele: hanno minacciato i medici di denunciarli se avessero toccato il cordone ombelicale del bambino appena nato.
La risposta dei medici
I medici, che ritengono il cordone ombelicale una fonte di nutrimento per il feto solo prima della nascita, in tutta risposta hanno deciso di chiamare la procura. A loro avviso, le condizioni del bambino erano in peggioramento e c’era bisogno urgente dell’intervento di un pediatra – oltre che il taglio del cordone ombelicale.
Cosa è accaduto dopo?
La procura ha dato il via libera ai medici per il taglio del cordone ombelicale: la priorità era salvare la vita del bambino. Secondo Antonio De Nicolo, Procuratore capo di Udine, questo nient’altro è che un «segno triste dei tempi, che dimostra a che punto è arrivata la medicina preventiva […] Ovviamente abbiamo risposto che devono salvare il bambino. La missione dei medici è salvare vite. Nel momento in cui sussiste un pericolo di vita, il trattamento sanitario va fatto. I medici devono essere liberi e sereni nello svolgere il loro lavoro per salvare i pazienti. Evitare le denunce è impossibile, ma qualora arrivasse, chiaramente archivieremo. Se al contrario il neonato fosse morto in assenza di intervento, in quel caso sì che avremmo aperto un fascicolo d’indagine».
Cos’è il Lotus Birth?
Il Lotus Birth sta vedendo nuovamente la luce dopo anni di disinteresse. Si tratta, infatti, di una pratica nata negli anni settanta che però non si è diffusa molto, probabilmente a causa delle molteplici controindicazioni. Ad idearlo è stata un’infermiera (non un medico, quindi) della Clair Lotus Day che ha sperimentato la pratica proprio con il suo primo figlio. La tecnica è molto semplice: al momento della nascita non viene reciso il cordone ombelicale come avviene tradizionalmente in maniera che placenta e annessi fetali possano rimanere ancora un po’ di giorni attaccati al piccolo. In linea di massima entro dieci giorni tutte queste parti dovrebbero staccarsi naturalmente. All’espulsione della placenta anche questa viene conservata in una bacinella con del sale, da tenere accanto al neonato. Per ridurre il forte odore che emana alcuni aggiungono addirittura degli oli profumati. A detta dei sostenitori del Lotus Birth evitare di recidere il cordone ombelicale sarebbe un modo per permettere al piccolo di entrare nella vita reale in maniera più dolce e meno traumatica.
I rischi del Lotus Birth
La Società italiana di neonatologia sconsiglia questa pratica perché i vantaggi sono solo ipotizzati mentre i rischi sono reali: «il pericolo di infezioni che potrebbero mettere a rischio la salute e anche la vita del bambino non è infondato. I vantaggi ipotizzati di un maggiore passaggio di sangue dalla placenta al neonato, infatti, vengono meno dopo pochi minuti, quando il cordone smette di pulsare, mentre elevato può essere il rischio di infezione». Insomma non esistono prove a sostegno dei benefici derivanti da questa pratica. D’altro canto se esiste un trauma al momento della nascita non è di certo il taglio del cordone ombelicale, ma è il primo respiro. In tale momento, infatti, il neonato deve dilatare – per la prima volta - gli alveoli polmonari allo scopo di permettere il passaggio dell'ossigeno. Ma è ovvio che nessuno può impedire o ritardare un momento come questo – ammesso che davvero sia traumatico per il neonato.
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