Ipertensione? Si tiene a bada con lo yoga
Buone news sul fronte malattie cardiovascolari: lo yoga aiuta a prevenire l’ipertensione nei soggetti a rischio
INDIA - Lo yoga è una delle discipline più antiche al mondo. Nasce in Asia migliaia di anni fa e ancora oggi viene praticata su larga scala. I suoi asana (o posture) sono dedicati al mantenimento di una salute pisco-fisica ottimale. Oggi anche la scienza ne conferma le sue preziose virtù, specie per quanto riguarda la prevenzione dell’ipertensione.
È importante praticarlo con costanza
Ovviamente non esistono cure miracolose ma – secondo quanto presentato presentati alla 68esima Conferenza annuale della Società Cardiologica dell’India (Csi) – lo yoga pare svolgere effetti benefici sull’apparato cardiocircolatorio. Come sempre, però, ci vuole un po’ di pazienza e costanza. Prima di tutto per imparare a riprodurre le posture nel modo adeguato e poi per assistere ai benefici della pratica.
Prevenire è meglio che curare
Tutti sappiamo che curare una malattia quando già è in atto è molto più difficoltoso che prevenirla giorno per giorno, evitandone la comparsa. Le persone a rischio ipertensione quelle, cioè, che hanno una pressione arteriosa molto vicina ai 90/140mmHg, «hanno maggiori probabilità di sviluppare ipertensione se non migliorano il loro stile di vita», spiega Ashutosh Angrish, cardiologo al Sir Gangaram Hospital di Delhi. E tutti conosciamo molto bene le pericolose conseguenze dell’ipertensione. Quindi tutti converranno che se si sa di essere soggetti a rischio è imperativo cominciare a modificare il proprio stile di vita per evitare che la patologia si manifesti.
Lo studio
Durante lo studio i partecipanti sono stati divisi in due gruppi. Il primo praticava asana yoga, pranayama (respirazione controllata) e meditazione. Mentre il secondo aveva modificato solo lo stile di vita con metodi tradizionali. Il tutto per una durata di tre mesi. Dai risultati è emerso che il gruppo di controllo non aveva assistito ad alcun cambiamento significativo della pressione sanguigna, mentre il gruppo di yoga aveva mostrato una diminuzione della pressione diastolica sia di giorno che di notte. Inoltre, era diminuita la pressione arteriosa media di circa 4,9mmHg.
Troppo poco?
E’ vero: a una prima analisi sembra che la pressione arteriosa sia, infine, diminuita poco. Tuttavia, «anche se il calo è stato modesto potrebbe essere clinicamente molto significativo, perché già solo una diminuzione di 2 mmHg nella pressione diastolica ha il potenziale di ridurre il rischio di malattia coronarica del 6% e il rischio di ictus e attacco ischemico transitorio del 15%», osserva Angrish.
Come è possibile che diminuisca la pressione?
Ovviamente gli scienziati non sono in grado di dare una spiegazione alla diminuzione della pressione arteriosa, tuttavia si ritiene che la modifica avvenga a livello dell’attività simpatica «resettando i barocettori e inducendo effetti neuroumorali».
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