20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Oncologia

Tumore al polmone, la scoperta 5 anni prima con una banale goccia di sangue

Il cancro al polmone è uno dei principali big killer, con almeno 1,6 milioni di morti all’anno. Tra le cause, oltre al fumo, potrebbero esserci anche virus, batteri e funghi. Ma questo temibile tumore potrebbe essere individuato sul nascere ben 5 anni prima di quanto non avviene con i mezzi tradizionali. Per farlo basta un semplice esame del sangue

Cancro al polmone, si può individuare 5 anni prima
Cancro al polmone, si può individuare 5 anni prima Foto: Shutterstock

SCOZIA – Il tumore al polmone potrebbe essere attivato anche da infezioni da virus, batteri e funghi. A sostenerlo è il Premio Nobel per la Medicina nel 2008, Haral zur Hausen, già noto per le sue ricerche che hanno trovato un legame tra l’infezione da virus Hpv e il cancro alla cervice. Anche se il fumo «è chiaramente il maggiore fattore di rischio per il tumore al polmone, con il 25% circa di forti fumatori che svilupperanno la malattia sul lungo termine – spiega zur Hausen – è però vero che il 20-25% dei pazienti non è mai stato fumatore, e ciò indica che devono esserci delle influenze addizionali per lo sviluppo di tale forma tumorale». Gli scienziati scozzesi, però, hanno scoperto che con un esame del sangue si potrebbero salvare milioni di vite.

Scovarlo con largo anticipo
Il test sviluppato dai ricercatori dell’Università di Dundee (Scozia) permette di individuare la presenza di segni precoci del cancro ben 5 anni prima che la malattia si presenti per mezzo delle attuali scansioni come radiografie e TAC. Il nuovo test si basa sugli anticorpi e permette di scoprire i tumori che altrimenti rimarrebbero nascosti per anni, per poi mostrarsi quando magari non c’è più nulla da fare.

Come smascherare i noduli
I ricercatori hanno sottoposto a screening con in nuovo metodo circa 6.000 pazienti. Di questi, uno su dieci è risultato positivo agli anticorpi. Dei pazienti risultati positivi, 207 sono stati trovati avere dei noduli polmonari, delle formazioni grumose che possono essere benigne o cancerose. Ulteriori analisi, condotte in seguito con TAC e radiografie, hanno confermato 16 casi di cancro al polmone nei pazienti risultati positivi al test. Tre di questi erano in fase iniziale.

Lo studio
In totale, per lo studio, sono stati reclutati 12mila soggetti di età compresa tra i 50 e i 75 anni, tutti a rischio cancro al polmone, sia perché fumatori o per una familiarità. Suddivisi a caso in due gruppi, sono stati sottoposti o a esami standard o al nuovo test.

Salvare molte vite
Il nuovo test diagnostico potrebbe dunque salvare molte vite, scovando il tumore prima che si evolva. «Il cancro ai polmoni è una malattia grave e pericolosa per la vita – spiega il dottor Stuart Schembri, autore principale dello studio – e la nostra migliore speranza per il successo nel trattamento è quello di rilevarlo il più presto possibile. I forti fumatori sono particolarmente a rischio, ma non è possibile eseguire scansioni di tutti coloro che sono considerati ad alto rischio. E tra coloro che sono sottoposti a scansione, una TAC da sola può falsamente suggerire la presenza di cancro ai polmoni o evidenziare risultati non clinicamente rilevanti, causando preoccupazione e spese inutili. Abbiamo quindi bisogno – prosegue il ricercatore – di trovare un modo per identificare quali delle persone ad alto rischio hanno bisogno di una scansione e un modo per rilevare il cancro del polmone prima che i pazienti presentino sintomi. Questo test ci permette di eseguire la scansione da una posizione molto più informata e rimuove lo stress cui sono inutilmente sottoposti molti pazienti nel dover passare attraverso una TAC. Ma, soprattutto, sentiamo che ci può aiutare a rilevare il cancro del polmone nelle sue prime fasi, quando abbiamo una migliore possibilità di successo nel trattamento». I risultati della ricerca sono stati presentati in occasione del British Thoracic Society (BTS) Winter Meeting a Londra.