19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Medicina

Psoriasi, un nuovo farmaco cura le lesioni della pelle

Arriva in Italia il primo anticorpo monoclonale approvato per il trattamento di prima linea della psoriasi a placche, da moderata a severa. È il secukinumab, che si usa quando sia richiesta una terapia sistemica, e che può ridurre quasi del tutto le lesioni della pelle

Psoriasi, un nuovo trattamento cura le lesioni della pelle
Psoriasi, un nuovo trattamento cura le lesioni della pelle Foto: Shutterstock

ROMA – È stato approvato in Europa dalle Autorità Sanitarie l’utilizzo del Secukinumab per la terapia di prima linea della psoriasi, da moderata a severa. Il farmaco, agisce come inibitore di interleuchina 17A (IL-17A) e ha mostrato di ridurre di quasi la totalità le lesioni della pelle causate dalla malattia in 8 pazienti su 10.

Un passo avanti
L’approvazione del farmaco, dopo i successi ottenuti in diversi studi clinici, fa compiere un decisivo passo avanti nel trattamento della psoriasi. I farmaci biologici utilizzati fino a oggi, infatti, erano raccomandati quale terapia sistemica di seconda linea, mentre il Secukinumab lo è per un trattamento di prima linea. «Avere la pelle pulita dalle lesioni – spiega Giampiero Girolomoni, Presidente SIDeMaST e Professore Ordinario di Dermatologia dell’Università di Verona – è l’esigenza primaria che ci viene espressa dai pazienti. Grazie all’introduzione in Italia del Secukinumab, possiamo ora raggiungere l’importante obiettivo della Clear Skin per offrire ai pazienti una migliore qualità di vita».

Una malattia sottostimata
«La psoriasi – sottolinea Mara Maccarone, Presidente dell’Associazione per la Difesa degli Psoriasici (A.DI.PSO.) – è però una malattia con percentuali sottostimate, poiché coinvolge una fascia della popolazione molto più ampia, probabilmente non dichiarata o non ancora diagnosticata. Secondo un’indagine da noi condotta, un malato di psoriasi su cinque non sa a chi rivolgersi; uno su quattro tenta di curarsi da solo; solo il 16% dei medici di famiglia prescrive una visita dermatologica e solo nel 15% dei casi il medico di famiglia indirizza i pazienti ai centri specializzati. La nostra Associazione si batte ormai da quasi trent’anni affinché emerga il sommerso di questa patologia e i pazienti si sentano sostenuti fin dal momento della diagnosi».

Sul Secukinumab
Il nuovo farmaco Secukinumab è un anticorpo monoclonale IgG1 umano. La sua azione si esplica inibendo selettivamente l’azione di IL-17A, la proteina che si trova in alte concentrazioni nella cute dei pazienti con psoriasi. Dietro alla patologia si ritiene vi sia l’azione delle cellule T helper di tipo 17. Queste secernono un numero elevato di citochine proinfiammatorie, tra cui l’interleuchina-17A. Grazie all’effetto inibitorio di Secukinumab, che si lega al recettore specifico per IL-17A espresso dai cheratinociti, si ottiene una riduzione delle lesioni della pelle.

  • Approfondimento: La psoriasi, per molti pazienti è una sorta di condanna a vita.  È una malattia autoimmune ad andamento progressivo e cronico. Dal momento della diagnosi, costringe chi la sviluppa a doversi curare praticamente per sempre. La psoriasi può colpire alcune parti del corpo più o meno estese. L’incidenza maggiore si ha nelle fasce d’età tra i 16 e i 22 anni e i 57 e 60 anni (con media d’esordio tra i 16 e i 49 anni). Non è una malattia contagiosa, per cui se si viene a contatto con qualcuno che l’ha sviluppata non accade nulla. La psoriasi non è mortale, tuttavia può aumentare il rischio di sviluppare altre malattie come l’artrite psoriasica, il diabete, malattie cardiache ecc. Spesso i pazienti devono anche fare i conti con la depressione, causata dal mal convivere con la malattia. La psoriasi si classifica come leggera, moderata, severa.

Cosa accade in Italia
Allo stato attuale, si stima che in Italia siano circa 1,5 milioni le persone affette da psoriasi (circa il 2,8% della popolazione). La spesa sanitaria incide per circa l’1,8%, ed è sostenuta dal SSN (Servizio Sanitario Nazionale).