Addio infertilità: arriva il cocktail di geni che trasforma le cellule in spermatozoi
Una nuova ricerca mette in luce la possibilità di trasformare cellule epidermiche in spermatozoi

VALENCIA - Quando una coppia desidera con ardore un figlio non c’è niente di peggio della diagnosi di infertilità da parte del proprio medico. Poche – purtroppo – sono le vie d’uscita. Tuttavia, una nuova ricerca spagnola potrebbe offrire uno spiraglio di speranza a tutti gli uomini che pensano di non poter mai vivere la gioia della paternità.
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Il miracolo della trasformazione
Il team di ricercatori iberici è riuscito a fare il miracolo. Utilizzando un cocktail di geni è riuscito a trasformare delle semplici cellule della pelle umana in cellule germinali che possono diventare spermatozoi. «Cosa fare quando qualcuno che vuole avere un figlio è privo di gameti (ovuli o sperma)? Questo è il problema che vogliamo affrontare? Dobbiamo essere in grado di creare gameti nelle persone che non le hanno», spiega Carlos Simon del Valencian Infertility Institute.
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Ispirati a un premio Nobel
I ricercatori dicono di essere arrivati alla soluzione ispirandosi al lavoro del premio Nobel giapponese Shinya Yamanaka e del britannico John Gordon. In merito ai risultati dei loro studi era infatti emerso che le cellule adulte possono essere trasformate in qualsiasi tipo di tessuto.
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Secondo i dati emersi dal registro Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assisita, l’infertilità maschile colpisce il 29,3% delle coppie che si rivolgono a centri di procreazione, mentre l’infertilità femminile è pari a circa il 37,1%. In totale, l’infertilità sembra riguardare il 15% della popolazione.
La durata dell’esperimento
Durante lo studio, il team di ricerca ha aggiunto un apposito cocktail di geni alle cellule epidermiche mature. Ci è voluto circa un mese perché esse si trasformassero in cellule germinali. Attenzione però: le cellule germinali possono essere trasformate in spermatozoi – o ovuli – tuttavia non sono ancora in grado di fecondare perché occorre una fase di trasformazione.
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Ulteriori test sono necessari
«Con la specie umana dobbiamo fare molti più test, perché stiamo parlando della nascita di un bambino – spiegano i ricercatori – Stiamo parlando di un lungo processo». Gli studi condotti su modello animale, invece, sembrano essere stati un successo. Ricercatori cinesi hanno utilizzato cellule simili per fertilizzare delle uova di topi e la prole è nata senza problemi e in salute. È chiaro che quando si parla di esseri umani il tutto va eseguito con una maggiore cura e attenzione.