24 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Alimentazione e salute

Ecco la lista nera dei cibi più pericolosi per la salute

Veleni, Aflatossine e sostanze tossiche a non finire si trovano ogni giorno nei nostri piatti. Arriva dalla Coldiretti la black list dei cibi più contaminati. Attenzione ai broccoli cinesi, alle arance dell’Egitto e le spezie

ROMA – Ogni giorno in tavola possiamo portare cibi che anziché nutrire e fare bene possono attentare seriamente alla nostra salute, avvelenandoci o causando diversi problemi. Per dirla alla Totò, mangiamo «pane e veleno». Ecco la black list dei cibi più contaminati

Allarme veleni
E’ stata Coldiretti a presentare la Black list dei cibi più velenosi che possiamo ritrovarci in tavola. Di questi, i più venefici sarebbero i broccoli provenienti dalla Cina, che contengono alte dosi di residui chimici – che poi andiamo a ingerire. Dall’indagine Coldiretti si è scoperto che la quasi totalità dei campioni (il 92%) risulta irregolare per la presenza di residui chimici. A preoccupare, si legge nella nota Coldiretti, però sono anche il prezzemolo del Vietnam con il 78% di irregolarità e il basilico dall’India che è fuori norma in ben 6 casi su 10.

Un’analisi ragionata
La Black list dei cibi più contaminati presentata dalla Coldiretti al Palabarbuto di Napoli, in occasione della mobilitazione di migliaia di agricoltori italiani con i trattori a difesa della dieta mediterranea, è stata redatta sulla base delle analisi condotte dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa), e presenti nel Rapporto 2015 sui Residui dei Fitosanitari in Europa.

Cina in testa
Il fatto che la Cina sia in tersa alla classifica dei cibi più pericolosi non stupisce la Coldiretti poiché, ricordano, «il gigante asiatico anche nel 2015 ha conquistato il primato nel numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge, da parte dell’Unione Europea». L’elaborazione da parte di Coldiretti, sulla base della Relazione sul sistema di allerta per gli alimenti, mostra che su un totale di 2.967 allarmi per irregolarità segnalate in Europa, ben 386 (15%) hanno riguardato il gigante asiatico. In Italia, nello stesso anno, fa notare Coldiretti, la Cina ha praticamente quintuplicato (+379%) le esportazioni di concentrato di pomodoro che hanno raggiunto circa 67 milioni di chili nel 2015, pari a circa il 10% della produzione nazionale in pomodoro fresco equivalente.

Le sostanze tossiche
Ma quali sono le principali sostanza tossiche che troviamo nei prodotti provenienti dall’estero e che possiamo assumere mangiandoli? Secondo il rapporto della Coldiretti, «nella maggioranza dei broccoli cinesi è stata trovata la presenza in eccesso di Acetamiprid, Chlorfenapyr, Carbendazim, Flusilazole e Pyridaben. Nel prezzemolo vietnamita i problemi derivano da Chlorpyrifos, Profenofos, Hexaconazole, Phentoate, Flubendiamide, mentre il basilico indiano contiene Carbendazim che è vietato in Italia perché ritenuto cancerogeno». Ma c’è dell’altro, per esempio le melagrane dall’Egitto superano i limiti in un caso su tre (33%), ma fuori norma dal Paese africano sono anche l’11% delle fragole e il 5% delle arance che arrivano peraltro in Italia grazie alle agevolazioni all’importazione concesse dall’Unione Europea. «Con una presenza di residui chimici irregolari del 21% i pericoli – continua la Coldiretti – vengono anche dal peperoncino della Thailandia e dai piselli del Kenia contaminati in un caso su dieci (10%). Infine, i problemi riguardano anche la frutta dal Sud America come i meloni e i cocomeri importati dalla Repubblica Dominicana che sono fuori norma nel 14% dei casi per l’impiego di Spinosad e Cypermethrin».

Veleni dal Marocco
Molti dei veleni che portiamo in tavola pare arrivino dal Marocco. Per esempio, la menta proveniente da questo Paese risulta irregolare nel 15% dei casi. Il Marocco, sottolinea Coldiretti, è «un altro Paese a cui sono state concesse agevolazioni dall’Unione Europea per l’esportazione di arance, clementine, fragole, cetrioli, zucchine, aglio, olio di oliva e pomodori da mensa che hanno messo in ginocchio le produzioni nazionali. L’accordo con il Marocco è fortemente contestato dai produttori agricoli proprio perché nel Paese africano è permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa».

In Italia è diverso
Al contrario di quanto avviene all’estero, precisa Coldiretti, «l’agricoltura italiana è la più green d’Europa con 281 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), il divieto all’utilizzo degli Ogm e il maggior numero di aziende biologiche. Ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di quasi 20 volte quella dei prodotti extracomunitari (7,5%)». «Non c’è più tempo da perdere – ha sottolineato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – e occorre rendere finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri. Bisogna liberare le imprese italiane dalla concorrenza sleale delle produzioni straniere realizzate in condizioni di dumping sociale, ambientale con rischi concreti per la sicurezza alimentare dei cittadini».

La black list dei cibi più contaminati
PRODOTTO                 PAESE                         % IRREGOLARITA’ PER RESIDUI CHIMICI

Broccoli                      Cina                                                    92%
Prezzemolo                 Vietnam                                             78%
Basilico                       India                                                   60%
Melagrane                  Egitto                                                  33%
Peperoncino               Thailandia                                            18%
Menta                         Marocco                                             15%
Meloni/Cocomeri       Rep. Dominicana                                   14%
Fragole                       Egitto                                                  11%
Piselli                          Kenia                                                  10%
Arance                        Egitto                                                  5%

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Rapporto EFSA 2015