Troppi morti nel 2015, aumentato pericolo con l'inquinamento
«Rischi acuti con questi livelli d'inquinamento», l'intervista a Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, al Tg2000.
ROMA - «I dati attendibili sono quelli che diamo noi e le grandi agenzie internazionali. Lo studio del Ministero della Salute ha evidenziato un eccesso di mortalità di circa 35 mila persone che non sono poche, ma sono in linea con la Francia e la Germania». Lo ha precisato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, in un'intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, in seguito alla polemica politica scatenata da Beppe Grillo che aveva denunciato 68 mila morti in più nel 2015 per lo smog rispetto all'anno precedente.
«L'agenzia europea, errando, - ha aggiunto Ricciardi - ce ne ha attribuiti 84 mila perché ha commesso una serie di errori metodologici. I nostri calcoli derivano da una rete di centraline che sono ramificate in tutto il Paese, cosa che non succede in altri Paesi che hanno sottostimato il numero dei morti. Di fronte alla salute pubblica non esiste partito politico. Dobbiamo essere tutti uniti nel cercare di trovare le soluzioni perché la salute è il bene principale sia a livello individuale che collettivo e va tutelata indipendentemente dal colore politico».
Le targhe alterne non bastano
Il blocco totale del traffico o le targhe alterne, ha proseguito Ricciardi, «sono strumenti utili ma da soli non possono bastare perché il problema ormai è strutturale. La situazione è eccezionale, 100 giorni senza pioggia non li avevamo mai visti negli ultimi anni ma questi problemi sono diventati sistemici. C'è bisogno dunque di ridurre le emissioni dal traffico al riscaldamento domestico abbassando ad esempio di un grado le temperature o spegnendo i riscaldamenti nelle scuole che ora sono chiuse. Ma queste misure da sole non bastano, bisogna cambiare completamente la politica favorendo mezzi meno inquinanti».
«Con questi livelli d'inquinamento - ha concluso Ricciardi - si presentano rischi acuti cioè immediati, perché chi ha un problema respiratorio o cardiaco può avere dei fenomeni acuti come l'infarto del miocardio. In aggiunta ci sono alcune patologie che vedremo solo tra alcuni anni legate a questi periodi d'esposizione».
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