Pericolo olio extravergine, se costa poco è contraffatto
Coldiretti: se costa meno di sette euro non può essere extravergine. Sotto accusa anche le marche più note. Occhio alle contraffazioni
TORINO – A seguito della maxi inchiesta del procuratore Torinese Raffaele Guariniello, Coldiretti avverte: «gli oli venduti a meno di 6-7 euro al litro non coprono neppure i costi di produzione». E’ chiaro, quindi, che bisogna diffidare di tali prodotti. Ma il prezzo non è l’unico elemento importante. Anche la data di scadenza gioca un ruolo essenziale nella qualità.
Prima di acquistare un olio extravergine di oliva, controlla bene l’etichetta
Mai acquistare un prodotto alimentare senza sapere bene cosa si ha tra le mani. Molti produttori indicano l’anno di produzione, il consumatore deve dunque acquistare solo l’olio dell’anno in corso. Attenzione anche alle «miscele» che fanno scendere il prezzo, e anche la qualità. La maggior parte degli oli poco costosi, infatti, dichiarano di essere una miscela di oli della comunità europea e non.
Made in Italy scesa al minimo storico
Brutte news per il Made in Italy che l’anno scorso ha visto scendere la produzione a sole 300mila tonnellate, contro le 666mila degli oli esteri. I prodotti provenienti dalla Tunisia, invece, sono saliti del 748% – dati che dovrebbero far riflettere. «L’Italia è ii il primo importatore mondiale di oli di oliva che vengono mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri», dichiara Coldiretti.
Se vuoi un buon olio, scegli il DOP
Se si vuole la certezza di acquistare un prodotto di qualità, è consigliabile rivolgersi agli oli che riportano in etichetta il certificato Dop, in cui viene indicato esplicitamente che il 100% del prodotto è ottenuto da olive italiane.
Le marche di oli sotto accusa
In etichetta viene spacciato per olio extravergine di oliva, ma in realtà è di categoria 2, anche se prodotto in Italia. Sul banco degli imputati ci sono marchi famosi come Carapelli, Santa Sabina, Bertolli, Coricelli, Sasso, Primadonna (prodotto per Lidl) e Antica Badia (per Eurospin). Indagati i rappresentanti legali delle aziende: dovranno rispondere in un’accusa molto grave, la frode in commercio.
Controlli a tappeto
Le forze dell’ordine, solo nel 2014, hanno sottoposto a sequestro prodotti per un valore di 10 milioni di euro. Un’attività sostenuta con l’attuazione della Legge 9 del 2013, fortemente sollecitata dalla Coldiretti che ha introdotto importanti misure per la trasparenza nel settore. «Bisogna applicare le norme previste a partire dal controllo di regimi di importazione per verificare la qualità merceologica dei prodotti in entrata per cui, ad esempio, l’olio d’oliva viene spacciato per l’olio extravergine d’oliva e l’olio di sansa passa per olio d’oliva», precisa Coldiretti.
Controlli anche nella ristorazione
«Servono controlli per la valutazione organolettica del prodotto che consentirebbero di distinguere e classificare gli oli extravergini d’oliva individuandone le caratteristiche mentre bisogna fissare le sanzioni per il mancato uso obbligatorio dei tappi antirabbocco nella ristorazione dove continuiamo a trovare le vecchie oliere indifferenziate», conclude Coldiretti che ricorda che l’Italia ha da offrire 1,2 milioni di ettari coltivati per la produzione di un olio extravergine di oliva di qualità eccellente.
- 11/11/2018 Carne e pesce mal conservati, sequestrati 27 kg di cibo in un noto ristornate-pizzeria
- 19/10/2018 Conclusa l'operazione Estate tranquilla 2018, tutte le incredibili violazioni emerse dai controlli dei Nas
- 14/06/2018 Falsi alimenti bio in tavola, a rischio 6 italiani su 10
- 27/11/2017 Frodi alimentari: paura a tavola per 2 italiani su 3