23 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Le allucinazioni sono diffuse

Allucinazioni: sono più comuni di quanto si pensi

Le allucinazioni sono più comuni di quanto si pensi. In molti, chi più chi meno, di tanto in tanto sentono voci o vedono cose che gli altri non sentono o vedono. Questo però non significa che siano matti

QUEENSLAND – Le allucinazioni le hanno solo i pazzi o gli schizofrenici? No, a quanto pare le possiamo avere tutti quanti. Secondo i ricercatori dell’Università del Queensland e della Harvard Medical School, infatti, chi più chi meno può sentire o vedere cose che altri non sentono e non vedono. E questo senza essere necessariamente dei malati mentali.

VEDO E ODO – Sentire voci che non ci sono, vedere cose che non ci sono… A pensarci ci sarebbe davvero da uscirne matti. Ma è proprio così? Sentire o vedere cose che altri non sentono e non vedono – almeno in quel momento – pare sia più comune di quanto si pensasse. Questo è quello che sostiene una ricerca pubblicata su JAMA Psychiatry e condotta su oltre 31mila persone provenienti da 19 diversi Paesi.

UNA FACCENDA COMUNE – Il prof. John McGrath e colleghi del Queensland Brain Institute hanno scoperto che circa il 5% delle persone a un certo punto della propria vita sperimenta un’esperienza di allucinazioni o delirio – senza che però abbia problemi mentali. «Siamo abituati a pensare che solo le persone con psicosi sentano delle voci o abbiamo avuto dei deliri. Ma ora sappiamo che anche le persone sane, con elevate funzioni [mentali], segnalano queste esperienze – sottolinea McGrath – Di quelli che hanno queste esperienze, un terzo le sperimentano solo una volta, e un altro terzo ha dai 2 ai 5 episodi in tutta la propria vita».

DONNE E UOMINI – Se ci si stava domandando chi fosse più soggetto alle allucinazioni, i risultati dello studio hanno indicato che sono le donne ad avere più allucinazioni uditive rispetto agli uomini. Questo genere di evento, poi, è risultato esser più comune tra le donne dei Paesi più ricchi.
Genere sessuale a parte, secondo i ricercatori, questi risultati potrebbero portare a nuove ricerche sulle cause dei sintomi isolati. «In particolare – spiega McGrath – siamo interessati a conoscere il motivo per cui alcune persone si riprendono, mentre altre possono progredire in più gravi disturbi come la schizofrenia. Abbiamo bisogno di ripensare al legame tra il sentire voci e la salute mentale, perché è più sottile di quanto si pensasse».