29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Lo specialista Luigi Milano mette in guardia da interventi non collaudati

Alluce valgo: a Villa Igea solo chirurgia in sicurezza

Il vice presidente della Società italiana di caviglia e piede (Sicp) denuncia la mancanza di dati con validità scientifica riguardo metodiche che hanno fatto la loro fortuna grazie ai forum su Internet

L’ alluce valgo è una deformazione del piede costituita dall'allontanamento della testa del primo metatarso dalle altre.
Questa è la definizione che dà Wikipedia dell’alluce valgo. Poi, in seguito, aggiunge che colpisce soprattutto le donne, che rovina l’estetica del piede e che è doloroso.
Quindi Wikipedia nei confronti di questa patologia, purtroppo molto diffusa, è abbastanza parsimoniosa di parole. Lo stesso non si può dire dei forum che imperversano su Internet avendo come argomento principale il problema dell’alluce valgo, come curarlo, come operarlo.

COME CORREGGERE L’ALLUCE VALGO

«Salve a tutti, sono una ragazza di 14 anni, e ho l'alluce valgo, ho ripreso il piede da mia nonna e fino a 3-4 anni fa ho smesso di indossare sandali e qualsiasi altro tipo di scarpe aperte.. mi vergogno molto del mio piede, sono stata presa in giro e non vado mai al mare o in piscina con i miei amici in estate, per paura di essere giudicata. Vorrei fare l'intervento quando sarò maggiorenne perché ora non saprei come dirlo ai miei genitori», questo è uno dei tanti messaggi che compaiono negli innumerevoli forum sull’alluce valgo e mette al centro dell’attenzione soprattutto l’aspetto psicologico.
Molti altri messaggi sono invece delle vere e proprie invocazioni di aiuto su come operarsi e a quali tecniche affidarsi.
Per fare chiarezza, chiarezza scientifica, su una patologia tanto diffusa quanto superficialmente affrontata su Internet, abbiamo chiesto a Luigi Milano specialista del piede e della caviglia che opera a Villa Igea, ad Acqui Terme, la prima domanda che chiunque voglia affrontare questo tema dovrebbe porsi: è possibile eliminare questo problema senza affidarsi ad un intervento chirurgico?

«La cura dell’alluce valgo, se intendiamo una correzione definitiva e stabile è solo chirurgica», risponde perentorio Luigi Milano, specialista della chirurgia del piede e della caviglia, che opera a Villa Igea, ad Acqui Terme. «Esistono divaricatori, dispositivi e tutori ma studi sulla loro efficacia hanno dimostrato che possono avere una efficacia, sebbene minima, solo quando il fenomeno si manifesta nell’età evolutiva, cioè quando l’osso è ancora molto elastico» , aggiunge il dott. Milano.

LE INNOVAZIONI IN SALA OPERATORIA

- Senza il ricorso alla sala operatoria fino dove si può arrivare?
«Ripeto, senza la chirurgia è impossibile correggere l’alluce valgo.
Si possono solo curarne i sintomi: se c’è un fatto infiammatorio, una borsite, si possono fare delle cure per eliminare queste infiammazioni, ma sia chiaro che stiamo agendo sugli effetti, non sulla causa. In alcuni casi può essere utile usare dei plantari, dei dispositivi per migliorare l’appoggio del piede e distribuire meglio il carico. Ma questo non va a modificare la forma dell’osso che, se è deviato, resta tale»
, spiega lo specialista del piede e della caviglia del Centro di alta specializzazione ortopedica, Villa Igea.

- Quali sono le più recenti innovazioni chirurgiche in questo campo?
«Negli ultimi anni ci sono stati molti cambiamenti: intanto c’è stata molto più attenzione al discorso funzionale. Grazie a correzioni sostanzialmente anatomiche possiamo con grande precisione modificare la forma e ritrovare l’allineamento, ma al tempo stesso oggi, molto più che in passato, possiamo raggiungere l’obiettivo del recupero della funzionalità. Inoltre si è affermata la pratica di una chirurgia mini invasiva, che vuol dire intervenire con modalità le meno traumatiche possibili», specifica lo specialista ortopedico di piede a caviglia.

METODOLOGIE MINI INVASIVE

- Che cosa intende per chirurgia mini invasiva nel caso dell’alluce valgo?
«Nel parlare di mini invasività riguardo l’intervento chirurgico dell’alluce valgo bisogna fare alcune distinzioni perché ci sono tecniche diverse, che hanno la base comune di essere quanto meno traumatiche nei confronti dei tessuti, ma diverse modalità di intervento: si va da tecniche tradizionali a cielo aperto con incisioni limitate, fino ad arrivare ad una chirurgia percutanea».

CHIRURGIA PERCUTANEA SENZA DATI CERTI

- Che significa chirurgia percutanea?
«Che non si procede, come si sul dire a cielo aperto, ma il chirurgo si limita a fare dei buchini sulla pelle attraverso i quali interviene sull’osso. Io su questo tipo di chirurgia ho molte perplessità nel caso dell’alluce valgo, anzi per essere chiari al momento sono contrario», risponde senza esitazioni Luigi Milano, che è anche vicepresidente della Società scientifica italiana di caviglia e piede.

- Lei è contrario? Quali sono i motivi della sua avversione visto che apparentemente appare come una tecnica molto più semplice?
«Ecco, appunto: apparentemente. Ed ecco quali sono i motivi delle mie perplessità: primo, bisogna che i pazienti sappiano che con i buchini si ottiene una mini invasività solo sulla pelle, ma non sotto di essa, dove il chirurgo deve agire ugualmente sull’osso con delle frese ad alta velocità che possono creare danni anche consistenti. A fronte di questa minore incidenza sulla cute quali garanzie e verifiche abbiamo che le correzioni apportate siano adeguate? Infatti con la seconda motivazione della mia contrarietà arriviamo al punto nodale: a tutto oggi non ci sono delle dimostrazioni scientifiche della efficacia di queste metodiche, chi le usa non ha mai portato dei risultati a distanza», denuncia il vicepresidente della Sicp.

LA SICP CHIEDE LA VALIDAZIONE DEI RISULTATI

- Che cosa intende quando afferma che chi usa le tecniche chirurgiche mini invasive dei buchini per correggere l’alluce valgo non ha mai portato risultati a distanza? «Esattamente quello che ho detto. Io e la società scientifica di cui sono vicepresidente, la Sicp, abbiamo sollecitato più volte i colleghi che usano questa chirurgia a dimostrare i loro risultati, ma invano. Inoltre i nostri richiami sono più che giustificati dal fatto che, se ci si collega alla rete, è possibile rendersi conto che questa chirurgia è molto diffusa fra chi naviga e su Internet in pratica non si parla che di questa. Si dà il caso, però, che nei congressi non ci sia mai stata data una risposta che abbia avuto una validità scientifica sull’efficacia di queste metodiche. Naturalmente se ne parla, ma mai niente di ufficiale, suffragato da dati e cifre verificabili: dopo un anno è successo questo, dopo due, dopo cinque ecc...».

ATTENZIONE ALLA SANITA’ FAI DA TE

Lo specialista di Villa Igea ha ragione, basta collegarsi ai forum in cui si discute dell’alluce valgo per imbattersi in giudizi e commenti di tutti di tutti i tipi, dove impera il fai da te sanitario e la voce dei chirurghi, nei rari casi in cui appare, svolge un ruolo del tutto marginale. Ma è possibile che non vi siano dati certi sulla mini invasività chirurgica dell’alluce valgo?- insistiamo con il vicepresidente della Sicp.
«Le confermo che non c’è una casistica. Ma in un campo così delicato come la chirurgia non basta semplicemente dire di essere soddisfatti dei risultati, bisogna dimostrarli. Non ci può basare sul giudizio dei pazienti che hanno dimostrato la loro soddisfazione mentre non si sa nulla di quei pazienti a cui l’intervento non è riuscito e hanno cambiato chirurgo.
Le evidenze scientifiche sono ben altre e in questo caso siamo ben lontani dall’averle»
, conclude la sua denuncia il vicepresidente della Società scientifica italiana di caviglia e piede, Luigi Milano.