In vendita il primo superpomodoro con triplo antiossidante
Coldiretti: «E' il risultato di un progetto tutto italiano dal campo alla tavola»
ROMA - Potrà essere finalmente acquistato sul mercato nazionale tra pochi giorni il primo superpomodoro naturale tutto Made in Italy con un contenuto di licopene tre volte superiore rispetto alle varietà di pomodoro vendute per il consumo fresco e più elevato del 58 per cento rispetto a quelle coltivate per la trasformazione, che secondo numerosi studi scientifici risulta essere un antiossidante efficace contro l’invecchiamento, nella prevenzione delle malattie cardio-vascolari e anche dei tumori alla prostata. La presentazione è avvenuta nella sede della Coldiretti dove il Presidente Sergio Marini ha sottolineato che «si tratta di un successo tutto italiano perché risultato di una sperimentazione realizzata nei campi nazionali e coltivato, trasformato e venduto dalle cooperative del Consorzio Interregionale Ortofrutticoli (CIO) e del Consorzio Casalasco del Pomodoro, che aderiscono al progetto per «Una filiera agricola tutta Italiana» della Coldiretti.
Il superpomodoro italiano è stato ottenuto dopo anni di ricerca e sperimentazione con metodi del tutto naturali, che hanno permesso di individuare una varietà ad elevato contenuto di licopene adatta alla coltivazione nei terreni nazionali, senza ricorrere ad Organismi geneticamente modificati (Ogm). La tipologia di pomodoro selezionata ha una pezzatura delle bacche di circa 70 grammi, forma rotondeggiante, buccia liscia e più rossa ma, oltre ad avere un maggior contenuto in licopene, è anche, organoletticamente parlando, più gustosa. Nel 2010 la varietà di superpomodoro è stata quindi coltivata in campo da una trentina di aziende agricole localizzate soprattutto in Emilia Romagna e Lombardia, ma anche in Piemonte e Veneto, aderenti al sistema del CIO, secondo metodi di coltivazione integrata, cioè nel rispetto di disciplinari di produzione che orientano i produttori verso processi produttivi rispettosi dell’ambiente, che valorizzano metodi conservativi delle risorse naturali (acqua, suolo, energia) e quindi ecologicamente, economicamente e socialmente sostenibili.
Il prodotto raccolto dal campo è stato inviato presso lo stabilimento del Consorzio Casalasco del Pomodoro in Rivarolo del Re (Cremona) per la trasformazione industriale, che consente di esaltare le proprietà del licopene presente. Infatti secondo recenti studi scientifici, il licopene è maggiormente disponibile nel pomodoro cotto, perche' la sua molecola, per attivarsi e combattere i radicali liberi, ha bisogno di essere spezzata e questo avviene durante la cottura.
Il risultato sono una superpolpa e una superpassata di pomodoro con il più elevato contenuto di licopene, ma anche caratterizzati da qualità organolettiche uniche, che possono essere acquistate sul mercato per la prima volta in Italia dove sono in vendita con il marchio Pomì L+. Si tratta dell’unico pezzo di Parmalat salvato dalla conquista straniera grazie all’acquisizione realizzata dagli agricoltori associati alle cooperative del CIO e del Consorzio Casalasco del Pomodoro per valorizzare la produzione italiana dal campo alla tavola. A 150 anni dall’Unità d’Italia si tratta di una vera rivoluzione per il prodotto più rappresentativo dell’identità nazionale e componente di base della dieta mediterranea, che ha garantito record di longevità agli italiani.
«E’ possibile fare ricerca con risultati concreti che rispondono a reali esigenze dei produttori e dei consumatori senza ricorrere a metodi innaturali come la manipolazione genetica», ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che «è più facile il trasferimento delle innovazioni dal campo alla tavola quando è più diretto il rapporto tra produttori e consumatori come nel progetto della Coldiretti per ‘la filiera agricola tutta italiana’ che punta ad offrire prodotti al cento per cento italiani firmati dagli stessi agricoltori».
«CIO ha aderito sin dall’inizio ad «Una filiera agricola tutta italiana» perché questo progetto di Coldiretti rappresenta non solo il nostro modo di fare filiera ma anche l’obiettivo principale del nostro essere cooperativa», ha affermato Marco Crotti, Presidente del Consorzio Interregionale Ortofrutticoli (CIO) nel sottolineare che «Pomì L+ vuole essere la risposta concreta a questo progetto: una passata di pomodoro 100% italiano, dal seme alla trasformazione, che nasce nei nostri campi per dare risposta alle richieste del consumatore. Partendo da esigenze di salubrità e gusto abbiamo ottenuto un pomodoro non geneticamente modificato ma altamente innovativo, particolarmente gustoso e che strizza l’occhio alla salute».
«Il superpomodoro è caratterizzato da un contenuto triplo di licopene che un prodotto del tipo alfa-carotene, che esercita un’azione preventiva nell’insorgenza dei tumori della prostata nel maschio e degli annessi nella femmina», ha affermato il prof. Giorgio Calabrese docente di Alimentazione e Nutrizione Umana all’Università Cattolica nel sottolineare che «la maggiore temperatura ne favorisce il maggior contenuto e il migliore assorbimento a livello intestinale». «Utile ai piccoli per crescere sani, agli adulti per vivere in modo granitico e agli anziani per prolungare la funzionalità di un corpo che - ha precisato Calabrese - nella vita ha superato abbastanza difficoltà anche organiche.