29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Salute

Arriva il test che salva dal tumore al polmone

Il prof. Veronesi comunica i risultati di uno studio: «Ci risultano percentuali più alte che negli Usa»

ROMA - Una svolta epocale: per il big killer numero uno, il tumore del polmone, esiste finalmente uno strumento di diagnosi precoce, la tac spirale a basso dosaggio, in grado di ridurre la mortalità del 20%. Lo hanno confermato i dati dell'americano National Cancer Institute, punto di riferimento dell'oncologia mondiale, che ha realizzato il più ampio studio clinico a livello internazionale sull'efficacia del tac spirale. E risultati in linea con quelli americani sono stati ottenuti dallo studio Cosmos dell'Istituto Europeo di Oncologia.

Ogni anno la tac spirale permette di diagnosticare 1 tumore ogni 100 individui, con una percentuale che si mantiene quasi invariata nel tempo. Questo esame si è confermato quindi accurato, facile da eseguire, visto che l'esecuzione richiede pochi secondi e non necessita di mezzo di contrasto, e con livelli di esposizione del paziente alle radiazioni ionizzanti inferiori al 70% della dose raccomandata per gli studi diagnostici dalle normative europee e dalle leggi italiane. Ad oggi, l'89% dei tumori è risultato asportabile chirurgicamente in modo radicale.

I risultati dell'Ileo - Lo ha comunicato oggi il direttore scientifico dell'Ieo, Umberto Veronesi insieme ai suoi più stretti collaboratori, precisando che i risultati dell'Ieo sono, anzi, molto più incoraggianti di quelli dell'Nci, prefigurando una riduzione della mortalità fino al 50%. L'oncologo milanese ha anche spiegato il perché di questa diversità: lo studio americano dal 2002 ha riguardato 53 mila grandi fumatori sottoposti a tre Tac spirale annuali. È stato uno studio randomizzato, con gruppo di controllo, conclusosi anzitempo per motivi etici, quando ci si è resi conto che non era giusto privare dell'esame metà della popolazione sottoposta a studio.