23 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Ricerca

L'obesità? Dipende dai neuroni e non dalla volontà

Secondo uno studio della Monash University le cellule cerebrali attivate dai cibi grassi, non «sentono» la sazietà

LONDRA - Essere obesi dipende dal funzionamento dei neuroni, e non dalla mancanza di volontà nel seguire un certo regime alimentare. A sostenerlo è uno studio pubblicato su Pnas da un gruppo di ricercatori del Monash Obesity and Diabetes Institute (MODI) della Monash University guidati da Michael Cowley secondo cui in alcune persone le cellule cerebrali, stimolate dal consumo di alimenti grassi, si «isolano» e diventano incapaci di riconoscere il senso di sazietà e di indicare all'organismo quando è il momento di smettere di mangiare.

Non solo: l'«isolamento neuronale» impedirebbe inoltre a queste cellule di attivare i meccanismi brucia-calorie, favorendo il deposito di chili. «Questi circuiti neuronali che regolano i comportamenti alimentari e il dispendio di energia sono un processo naturale del cervello - spiega Cowley - e cominciano a formarsi nei primi anni di vita: questo indica che le persone possono sviluppare la tendenza all'obesità ancor prima di mangiare il loro primo pasto». Consumare cibi grassi fa poi il resto, aumentando l'isolamento delle cellule cerebrali e la loro incapacità a riconoscere e trasmettere il senso di sazietà.