2 maggio 2024
Aggiornato 12:00
Alimentazione

L'obesità pesa anche sulle casse dello Stato

La Regione più «pesante» è il Molise, poi la Puglia e la Basilicata

ROMA - L'obesità pesa, non solo sulle spalle di chi è troppo grasso, ma anche sulle casse dello Stato, che paga ogni anno i costi sociali di quella che ormai può essere considerata, anche in Italia, una vera e propria epidemia: in Italia il 9,9% della popolazione è obeso, in cifre si tratta di circa 5 milioni di persone, che gravano sullo Stato per più di 8 miliardi di euro ogni anno, pari a circa il 6,7% della spesa sanitaria pubblica. I dati sono quelli di uno studio, realizzato nel 2009 dalla scuola superiore Sant'Anna di Pisa, che evidenzia i costi sociali dell'obesità attraverso l'elaborazione di dati relativi alla prevalenza della patologia in Italia, negli Usa e in Europa e la revisione approfondita di diversi studi internazionali riguardanti questi costi nelle stesse aree geografiche.

Se si ipotizza una vita media attesa della persona obesa di 75 anni, l'impatto economico di un diciottenne obeso sulle «tasche» degli italiani è stimabile complessivamente in circa 100.000 euro in più rispetto ad uno non obeso. Mentre le indicazioni riguardanti il costo sociale annuo di una «generica» persona obesa rivelano un costo di 1.700 euro (1.400 euro di costi sanitari e 300 di costi non sanitari). Le Regioni che in questi anni hanno registrato i tassi più bassi di prevalenza sono Piemonte, Trentino Alto Adige e Liguria, mentre la Regione più «pesante» è il Molise, seguito da Puglia e Basilicata.