19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Indagine Gfk Eurisko

Il 22,3% dei maschi italiani soffre di eiaculazione precoce

Per il 75% è imbarazzante, solo l'8% lo ritiene un problema fisico

ROMA - Il 22,3% dei maschi italiani, cioè 3,5 milioni di persone, soffre di eiaculazione precoce. Lo rileva una indagine GfK Eurisko che sottolinea come il problema, di cui si sa «poco e male», ha un forte impatto a livello personale su lui e lei, viene «affrontato poco» nella coppia e «mai con il medico», per via del forte imbarazzo che genera.

Per il 75% delle persone è un problema imbarazzante di cui si parla malvolentieri, ancor più imbarazzante della disfunzione erettile. Solo pochissimi (appena l'8%) ritengono che possa avere una causa fisica, mentre il 92% ritiene che sia un problema in cui i fattori psicologici giocano un ruolo importante. L'indagine è stata condotta su 3mila persone, ambosessi, di età compresa tra 18 e 55 anni.

«Frustrazione» è la parola chiave per lui e per lei quando qualcosa non va: è la conseguenza più immediata per il 32% degli uomini e addirittura per il 40% delle donne. L'eiaculazione precoce modifica il grado di soddisfazione della qualità della vita: per gli uomini che soffrono del disturbo è inferiore di quasi 10 punti percentuali rispetto alla soddisfazione espressa dagli uomini senza il problema. Non va meglio neanche per le donne, meno soddisfatte rispetto alle altre donne sempre in misura di quasi dieci punti percentuali.

La campagna - Il 58% degli uomini che soffrono o credono di soffrire di eiaculazione precoce e il 65% delle loro partner non ha mai parlato di questo argomento nell'ultimo anno. E quando ne parlano, secondo il sondaggio, il destinatario è prevalentemente il partner o la partner ma non il medico. In tutta Italia, dal 15 al 19 marzo si svolgerà la settimana di visite gratuite dall'andrologo: oltre 300 specialisti saranno disponibili, su appuntamento e gratuitamente, per gli uomini italiani che desiderano una visita di prevenzione o che vogliono affrontare il problema. La settimana è organizzata dalla Società italiana di andrologia (Sia) con il patrocinio dei ministeri della Salute e della Gioventù e sostenuta da una campagna di divulgazione su radio, stampa e web.