6 maggio 2024
Aggiornato 03:01
Salute

Un bicchiere di latte al giorno protegge il cuore

Ricercatori Gb e australiani: «E allunga la vita»

BRISTOL - Un bicchiere di latte al giorno protegge il cuore e «allunga la vita». Lo sostiene uno studio condotto dall'università britannica di Bristol e dall'istituto di ricerca medica del Queensland, in Australia. I ricercatori sono andati a scovare un gruppo di 4.374 bambini coinvolti in un studio degli anni'30.

Dalla loro osservazione si è scoperto che chi ha assunto quotidianamente calcio attraverso latte e latticini nel corso della vita non ha avuto problemi cardiaci, riferisce il sito della Bbc. L'indagine ha messo in evidenza come un consumo quotidiano di calcio (circa 400 mg che si trovano in 200 ml di latte) diminuisca del 60% il rischio di essere colpiti da infarto.

I bambini infatti che mangiano molti prodotti lattiero-caseari, come latte e formaggi, hanno un minore tasso di mortalità. Nonostante questi alimenti contengano grassi e colesterolo che possono potenzialmente intasare le arterie, mangiare latticini non aumenta il rischio di malattie cardiache e riduce fino al 60 per cento la probabilità di morire per ictus.

UN BICCHIERE AL GIORNO - «Basta un bicchiere di latte al giorno, o qualsiasi latticino che contenga almeno 400 milligrammi di calcio, per godere degli effetti benefici», hanno spiegato i ricercatori di Bristol (Gran Bretagna) che hanno pubblicato i risultati del loro studio sulla rivista Hearth. «Un barattolo di yogurt e un pezzo di formaggio al giorno sono sufficienti per ottenere tutto il calcio necessario».

NECESSARI ULTERIORI STUDI - I ricercatori hanno rintracciato oltre 4000 bambini che avevano partecipato ad uno studio scientifico oltre 65 anni prima. Hanno poi verificato se un alto consumo di calcio poteva allungare la vita e proteggere da ictus ed altre cause di morte. «Molti fattori possono essere implicati nell'allungamento della vita - hanno detto i ricercatori - ma ci sono delle prove che il calcio faccia bene alla pressione sanguinea. Sono necessari ulteriori studi per confermare i nostri risultati».