25 aprile 2024
Aggiornato 12:30
«Informare per sviluppare la consapevolezza che la salute deve essere tutelata fin dai primi anni di vita»

«Non abbassare la guardia in materia di prevenzione»

Al Sottosegretario Francesca Martini il Premio Aila per l’importante ruolo svolto per la tutela e la promozione della salute della donna

E’ stato conferito oggi presso la Sala capitolare del Senato il Premio Aila «Progetto Donna» al Sottosegretario alla Salute Francesca Martini «per il contributo sociale e il ruolo politico svolto per la salute della donna e, in particolare, per l’importante attività svolta a tutela delle categorie fragili quali donne, anziani e bambini, con particolare attenzione ai temi della disabilità e della prevenzione delle patologie femminili». Il Sottosegretario Martini nel corso del suo intervento alla cerimonia di premiazione ha sottolineato: «Come donna ho sempre pensato di avere un debito aperto nei confronti dell’universo femminile e oggi, nel mio incarico di Governo cercherò di lavorare sempre di più per tutelare la salute della donna ma anche per favorire quel dialogo uomo – donna fondamentale per promuovere un cambiamento culturale e sociale che permetta alla donna di avere effettivamente le stesse possibilità degli uomini nei diversi ambiti , lavorativo, sociale, etc….

Il Sottosegretario Martini è inoltre intervenuta alla Tavola Rotonda «La donna del terzo millennio: aspetti biologici e sociali» che ha preceduto la consegna dei Premi e nel suo intervento ha posto l’accento su quanto è stato fatto per la salute della donna negli ultimi dieci anni e su quanto è necessario fare.
In particolare il Sottosegretario Martini ha sottolineato: «nell’ultimo decennio sono stati compiuti sicuramente molti passi avanti nella tutela della salute della donna e ciò è testimoniato anche dalla loro accresciuta consapevolezza nei confronti della propria salute e dalla sempre maggiore richiesta di servizi dedicati, a partire dalla medicina di genere, fino alla prevenzione. E proprio in materia di prevenzione voglio sottolineare quanto sia importante non abbassare la guardia perché molte donne in diverse parti d’Italia non hanno usufruito dei programmi di screening, sia a causa di una scarsa informazione sulle possibilità di accesso che per una scarsa percezione e coscienza dei rischi collegati a mancate diagnosi precoci. Spesso le donne non hanno la dovuta consapevolezza di quanto la salute vada tutelata sin dai primi anni di vita. Per quanto riguarda le patologie sessualmente trasmesse, ad esempio, non vi è ancora una piena consapevolezza che rapporti sessuali non protetti espongono a contrarre il papilloma virus, l’Aids, e le cosiddette malattie sessualmente trasmesse che, se non diagnosticate e correttamente curate, possono mettere anche a repentaglio la possibilità di avere figli. Per questo stiamo continuando l’azione di informazione sull’utilità della vaccinazione delle bambine tra gli 11 e i 12 anni contro l’HPV.

Dalla salute delle donne passa la salute della società intera, fare politiche sanitarie per le donne, informare e prevenire, significa quindi guardare ad un futuro migliore per tutti. Quando ero Assessore alla sanità della regione Veneto ho promosso, per la prima volta in Italia, una campagna contro l’osteoporosi che prevedeva l’assunzione di vitamina D per le donne a rischio di sviluppare questa patologia che, ricordo, colpisce un terzo delle donne tra i 60 e i 70 anni e due terzi dopo gli 80 anni: con il costo di un euro a dose di vitamina D abbiamo consentito a molte donne di diminuire il rischio di ammalarsi di osteoporosi. Questo significa che bisogna razionalizzare la spesa indirizzandola verso i bisogni dei cittadini per fornire loro un’assistenza sempre più qualitativa e appropriata.
Bisogna spostare sul territorio parte delle risorse investite nell’assistenza ospedaliera e potenziare la medicina di famiglia, il distretto, così riusciremo realmente a dare risposte ai veri bisogni delle persone, partendo dalla presa in carico globale del paziente, seguendo nel tempo i fattori di rischio a cui è esposto al fine di ridurli, perché oggi con l’allungamento dell’aspettativa di vita e le malattie cronico degenerative ad essa correlate la grande sfida di tutti i servizi sanitari è la longevità e la prevenzione è la migliore arma per vincerla».