Profili e piani di salute: definito il percorso di costruzione
Il Profilo di salute di un territorio è la descrizione qualitativa e quantitativa delle prospettive positive di salute
«Il percorso di costruzione dei Profili e piani di salute (PePS), dopo la prima fase di consultazione e di programmazione, sta per entrare concretamente nel vivo. Entro la fine del mese di ottobre, infatti, le Giunte comunali di ogni Distretto saranno invitati ad approvare un documento di costituzione dei laboratori locali della salute, che descrivono le principali modalità di organizzazione dei PePS».
Lo ha annunciato questa mattina Eleonora Artesio, assessore regionale alla tutela della salute e sanità della Regione Piemonte, durante la tavola rotonda «Il Piemonte verso l’Europa: la salute globale e le sfide future», in occasione della chiusura dell’8ª Conferenza europea IUHPE, che ha riunito a Torino dal 9 al 13 settembre i rappresentanti delle più importanti esperienze europee nell’ambito della promozione della salute.
«I PePS – ha affermato Artesio – sono uno degli obiettivi individuati nel Piano socio-sanitario 2007-2010 attraverso la convinzione che tutte le scelte politiche incidano sulla salute e che la valutazione dell’impatto su di essa debba essere uno dei parametri di riferimento di tutte le decisioni, individuali e collettive».
Il Profilo di salute di un territorio è la descrizione qualitativa e quantitativa delle prospettive positive di salute, ma anche dei fattori negativi e delle criticità, finalizzata a funzioni di informazione e comunicazione partecipata. Il Profilo consentirà di scegliere obiettivi specifici che saranno tradotti dai Piani di salute, strumenti che si propongono di orientare verso la salute le scelte di programmazione territoriale.
«Tutta la comunità regionale – ha continuato Artesio – deve partecipare alla realizzazione di questi obiettivi; a partire dalle istituzioni pubbliche, la Regione in primo luogo, che hanno un ruolo di coordinamento, fino agli Enti Locali, alle Province, ai Comuni, agli operatori socio-sanitari, alle Asl e anche ai singoli cittadini».
I Comuni, in particolare, avranno la titolarità primaria del processo di costruzione sociale dei PePS, in quanto enti territoriali maggiormente vicini ai cittadini. Le modalità di interazione di tutti i soggetti coinvolti potranno essere diverse, modulabili a seconda delle esigenze e delle risorse disponibili: si va dalla proposta di focus group alla pianificazione di interviste rappresentative, all’esecuzione di indagini epidemiologiche e sociologiche sulla salute percepita, fino a formule più complesse dal punto di vista organizzativo, come ad esempio forum telematici all’interno di specifici spazi web. Dopo l’approvazione dei laboratori locali della salute, il percorso di costruzione e monitoraggio dei PePS prevede ulteriori tappe che porteranno, entro il 2010, alla realizzazione di un documento che conterrà gli impegni assunti dalle amministrazioni comunali del Distretto, dalle agenzie locali e da tutti gli attori coinvolti nel progetto.
«Naturalmente – ha concluso Artesio – sarebbe importante che l’esperienza dei PePS non si esaurisse nel periodo di vigenza del Piano socio-sanitario, ma che proseguisse come processo continuo e partecipato di aggiornamento del profilo epidemiologico e della programmazione territoriale».