Giovanni Toti prepara la rivoluzione di ottobre: «In Forza Italia tutti in discussione»
Il Presidente della Regione Liguria: «Primarie? Magari ci sarà un voto ponderato, ma entro l'anno serve un congresso e primarie in cui si confrontino persone e linee politiche in piena libertà».
ROMA - «Rispetto» per il ruolo di tutti ma «è chiaro che tutti dovremo metterci in gioco. Come lo faccio io, mi aspetto che tutti siano capaci di capire che ogni posizione deve essere contendibile, che serve un processo democratico che riguarda tutti». Lo afferma in una intervista al Corriere della Sera il neo coordinatore «a tempo» - insieme a Mara Carfagna - di Forza Italia Giovanni Toti dicendosi pronto alla «nostra rivoluzione d'ottobre». «Non è in palio la carica di fondatore o del sosia di Berlusconi», precisa.
Salvini? Siamo leali, ma siamo una cosa diversa
Poi allontana alcuni scenari di fusione con la Lega spiegando che «no, non ho mai pensato a una fusione con nessuno, non ne ho mai parlato, men che meno con Salvini. Siamo alleati, leali, ma siamo una cosa diversa. Ed è un polo moderato che serve costruire». E come è andata con Berlusconi che resta «presidente del partito»? «Berlusconi ha un'intelligenza brillante, conosce la politica. Ha difeso le sue idee, io le mie. La diagnosi sulla malattia era comune, era sulla cura che ci dividevamo. Ha riconosciuto che le mie ragioni le ha apprezzate poco alla volta anche se non gli era piaciuta, diciamo, la mia irruenza... Ma anche lui pensa che dobbiamo allargarci. Ed è il nostro obiettivo».
Primarie? Sarò in campo
Quanto alla possibilità di primarie, spiega, «studieremo tecnicamente il sistema migliore per far partecipare, e votare, chiunque voglia far parte del nostro movimento. Magari ci sarà un voto ponderato, vedremo le tecnicalità, ma entro l'anno serve un congresso e primarie in cui si confrontino persone e linee politiche in piena libertà, senza signori delle tessere e vecchi metodi. Anche a livello comunale, provinciale, regionale». Toti comunque sarà in campo: «Io certo mi candiderò, dopo aver fatto tanto macello mi pare il minimo dell'educazione! Lo farò sulla mia linea, io vengo dal Nord, conosco quel mondo, quelle istanze e sono per una linea di alleanza stretta con la Lega e FdI, in un centrodestra strutturato con chiarezza e univoco. Lei credo porterà avanti la sua sensibilità più attenta al Sud, ai temi di quei territori - dal lavoro alla necessità di infrastrutture - guardando probabilmente più al campo moderato e centrista. Ma questo verrà dopo. Adesso dobbiamo lavorare fianco a fianco perché tutto il movimento si allarghi».
Nel 2020 mi ricandiderò a governatore della Liguria
«Assolutamente sì». Così il governatore della Liguria e neo coordinatore nazionale di Forza Italia, Giovanni Toti, ha risposto ad un giornalista che si chiedeva se, dopo l'incarico a tempo ricevuto da Berlusconi, fosse ancora intenzionato a ricandidarsi alle elezioni regionali del 2020. «Io - ha sottolineato il governatore ligure - sto dando il mio contributo a risistemare Forza Italia e a ricostituire un centrodestra ampio, plurale ed equilibrato, dove trovino dimora le esigenze, le istanze e le domande di tanta gente ma la nostra opera di ricostruzione e di sviluppo della Liguria continua e continuerà anche nel prossimo mandato. Anzi, molte delle positive esperienze di questa regione - ha concluso Toti - vorrei che fossero in qualche modo l'esempio per quello che dobbiamo fare a livello nazionale».