Toti: «Siri? Gli consiglio di stare al suo posto, almeno fino al rinvio a giudizio... se ci sarà»
Il Presidente della Regione Liguria: «Un avviso di garanzia non produce un colpevole in nessun ordinamento del mondo»
GENOVA - «Credo che occorra un senso di responsabilità collettivo. Se Armando Siri è sicuro di non aver fatto nulla di male, come io auspico per lui, si guardi allo specchio e deve rimanere dov'è perché la politica ovviamente ha il compito di amministrare le cose dei cittadini e la magistratura di scoprire i colpevoli. Un avviso di garanzia non produce un colpevole in nessun ordinamento del mondo, men che meno in quella italiane». Lo ha detto il governatore della Liguria, Giovanni Toti, commentando il caso Siri.
Un avviso di garanzia non produce un colpevole
«La mia posizione in merito - ha sottolineato l'esponente di Forza Italia - è semplicissima ed è quella scritta nella Carta Costituzionale approvata nel '48, ovvero che i magistrati fanno i processi e decidono la colpevolezza o l'innocenza delle persone dopo tre gradi di giudizio e che ogni cittadino della Repubblica, compreso l'amico Siri, è considerato innocente fino al terzo grado di giudizio passato in giudicato. Fino ad adesso - ha concluso Toti - l'equilibrio tra giustizia e politica, per timidezza della politica, è sempre stato falsato verso la prima».
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