20 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Trapianto di feci

Trapianto di feci: la nuova arma per combattere infezioni e altre malattie

Il trapianto fecale pare essere la nuova arma per combattere le infezioni multi-resistenti e molte altre malattie.

Trapianto fecale per infezioni multi-resistenti
Trapianto fecale per infezioni multi-resistenti Foto: Shutterstock

Negli ultimi anni scienziati di tutto il mondo – sovvenzionati da diversi governi – si sono concentrati sullo studio del microbiota umano, la popolazione di batteri che vive in simbiosi con il nostro organismo. Per essere più precisi, le ricerche si sono basate sul sequenziamento del gene batterico 16S rRNA. Si tratta di un esame che chiunque di noi può fare allo scopo di evidenziare una vera e propria carta di identità dei microbi che albergano nei vari organi. Qualora vi fossero alcuni problemi di salute derivanti da una varietà ridotta o scorretta di flora batterica ci si può anche affidare al trapianto fecale. Un metodo semplicissimo che potrebbe salvare la vita a molte persone. Ecco di cosa si tratta.

Fecal microbiota transplantation
Il Fecal microbiota transplantation è, in sostanza, un trapianto di materiale fecale. Quest’ultimo viene donato da un individuo sano a un altro che accusa una determinata malattia. Nonostante il nostro articolo si concentri maggiormente sulle persone che soffrono di infezioni ricorrenti, il trapianto fecale potenzialmente può essere sfruttato per una serie innumerevole di patologie che, attualmente, sono ritenute incurabili.

Antibiotico-resistenza
L’ospedale San Gerardo di Monza, grazie a questo metodo innovativo, vorrebbe curare le molte persone affette da Klebsiella Pneumoniae Carbapenemasi-produttrice (KPC). Si tratta di un’infezione che parte dall’intestino e che ha mostrato una fortissima resistenza agli antibiotici. Se il problema non viene curato piuttosto velocemente o in maniera adeguata, il soggetto potrebbe assistere a delle pericolose sepsi – in alcuni casi anche mortali. Secondo quanto dichiarato da Andrea Gori - direttore del Dipartimento di medicina interna e dell’U.O. malattie infettive dell’Ospedale San Gerardo di Monza – l’infezione colpisce per lo più i soggetti immunodepressi e la decolonizzazione del tratto intestinale diventa pressoché impossibile con i metodi tradizionali. Il trapianto fecale, invece, rappresenta un’ottima opportunità considerando che ha mostrato risultati particolarmente positivi anche per l’eradicazione del Clostridium Difficile.

Lo studio
Siccome in letteratura non esistono molte evidenze al riguardo, i ricercatori del San Gerardo hanno provato a condurre uno studio su 25 pazienti affetti da KPC. L’introduzione del materiale fecale proveniente da un donatore sano viene somministrato attraverso il sondino naso-digiunale. Il follow-up è stato eseguito dopo un mese, dopo tre e sei mesi dal primo intervento. In realtà Gori spiega che i primi risultati sembrano essere interessanti perché la negativizzazione del batterio è stata evidenziata già una settimana dopo il trapianto. Chiaramente i ricercatori ci vanno cauti prima di cantare vittoria. Il follow-up dovrebbe essere molto più lungo prima di essere sicuri che il batterio non si ripresenterà più. Tuttavia è innegabile che i primi dati siano stati più che soddisfacenti.

Altre applicazioni del trapianto fecale (FMT)
Il trapianto fecale sembra aver prodotto buoni risultati – anche se molti studi sono ancora in atto e quindi da verificare – per una svariata serie di disturbi. A differenza di quanto si creda, non tutti sono rivolti alla cura di malattie intestinali: «Esistono relazioni preliminari sull'uso della terapia FMT in un'ampia gamma di disturbi, tra cui il morbo di Parkinson, la fibromialgia, la sindrome da stanchezza cronica, la distonia mioclonica la sclerosi multipla, l'obesità, l'insulino-resistenza, la sindrome metabolica e l'autismo regressivo infantile. Vrieze et al. ha eseguito l’FMT in 18 pazienti di sesso maschile con sindrome metabolica. I pazienti che hanno ricevuto l’infusione di microbiota fecale da donatori maschi magri hanno riportato un marcato aumento della sensibilità all'insulina e dei livelli di microbiota intestinale che produce butirrato dopo infusione di 6 settimane, mentre non sono stati osservati cambiamenti significativi nel gruppo di controllo», scrivono i ricercatori del dipartimento di medicina interna del Seoul St. Mary's Hospital, College of Medicine, The Catholic University of Korea [2].

Sicurezza ed efficacia
«La Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha stabilito che i prodotti del microbiota fecale raccolti da individui sani sono un prodotto biologico e un farmaco, che richiede una nuova applicazione sperimentale. Pertanto, sono necessari ampi studi a supporto della sicurezza e dell'efficacia». Nonostante ciò ricercatori di tutto il mondo ritengono che la procedura, tutto sommato, sia ben tollerata. «L'FMT può essere sicuro e ben tollerato con pochi eventi avversi gravi, anche se viene spesso somministrato a pazienti con condizioni comorbide cliniche significative. Gli eventi avversi immediati riportati comunemente dopo l'FMT comprendono: disagio addominale, gonfiore, flatulenza, diarrea, stitichezza, vomito e febbre transitoria. La maggior parte di questi sintomi è auto-limitante e scompare entro 2 giorni dopo la FMT».

Diverse procedure di trapianto fecale
In realtà, quella utilizzata dai ricercatori italiani, non è l’unica strategia per effettuare il trapianto fecale. Esistono anche procedure più semplici e meno invasive come l’iniettare il materiale direttamente nell’ano attraverso un clistere. Il problema – esposto di recente da alcuni ricercatori dell'Università del Maryland- è che non esistono anche ferree regolamentazioni in merito. I campioni di microbiota intestinale dovrebbero forse essere trattati come i campioni di sangue? O sarebbe meglio seguire le stesse procedure delle conservazioni dei tessuti e dei farmaci? Inoltre non esistono regole per il donatore durante la consegna del materiale fecale. Insomma, a detta dei ricercatori, sarebbe opportuno fare un po’ di chiarezza per quanto riguarda le varie procedure, considerando che il trapianto fecale potrebbe essere la nuova arma per guarire da molte patologie attualmente incurabili.

Fonti scientifiche

[1] How to regulate fecal microbiota transplants – Medical Xpress

[2] Clin Endosc. 2016 May; 49(3): 257–265. Published online 2016 Mar 9. doi:  10.5946/ce.2015.117 PMCID: PMC4895930 Fecal Microbiota Transplantation: Current Applications, Effectiveness, and Future Perspectives Hyun Ho Choi and Young-Seok Cho