Blitz neofascista a Como, arrivano le perquisizioni contro 13 militanti
Ecco le misure disposte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Como ed eseguite dai poliziotti della D.I.G.O.S.
COMO - Tredici perquisizioni locali e personali a carico di appartenenti al gruppo di estrema destra "Veneto Fronte Skinheads", indagati in concorso per il reato di violenza privata. Sono le misure disposte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Como ed eseguite dai poliziotti delle D.I.G.O.S. di Como, Brescia, Genova, Lodi, Mantova e Piacenza, città di residenza degli indagati, con il coordinamento del Servizio per il Contrasto dell Estremismo e del Terrorismo Interno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione- UCIGOS.
Il fatto
I fatti per i quali si procede risalgono al 28 novembre quando gli skinhead hanno fatto un blitz nel "Chiostrino di Sant'Eufemia" di Como interrompendo un incontro di volontari della rete "Como Senza Frontiere" che si occupa di dare assistenza ai migranti nel capoluogo lariano. Gli skin sono entrati nella sala dove erano riunite una decina di persone, si sono posizionati intorno al tavolo bloccando i lavori in corso e uno di loro ha letto un comunicato contro l'immigrazione dal titolo "Como Senza Frontiere: ipocriti di mestiere!".
Cosa hanno deciso
L'attività investigativa ha consentito di individuare, con il supporto di riprese audio-video, tutti i responsabili dell azione. Si tratta di noti appartenenti al gruppo di estrema destra, già noti per la partecipazione ad iniziative propagandistiche in varie località e, in alcuni casi, per il compimento di illegalità ed azioni violente. Durante le operazioni sono stati sequestrati documenti che ora sono oggetto di un approfondita analisi da parte delle forze dell'ordine. Nei confronti degli attivisti locali il Questore di Como ha avviato il procedimento per l'adozione dell "Avviso Orale" mentre ai militanti delle altre province è stato notificato il provvedimento del "Foglio di Via Obbligatorio".
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