19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Movimento 5 stelle

Di Maio: «Raggi non deve dimettersi se rinviata a giudizio»

Prende il via il procedimento che vede imputati Raffaele Marra, ex braccio destro della sindaca di Roma, e il costruttore Sergio Scarpellini, con l'ipotesi di reato di corruzione. La prima cittadina potrebbe quindi dover sedere sul banco degli imputati, ma per il vicepresidente della Camera questo non comporterà sanzioni

ROMA - Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, intervistato da Il Messaggero ha blindato la sindaca di Roma, Virginia Raggi che potrebbe finire sul banco degli imputati nel processo appena avviato contro Raffaele Marra, ex braccio destro della prima cittadina della Capitale, e il costruttore Sergio Scarpellini, con l'ipotesi di reato di corruzione. «Il nostro codice etico prevede che in caso di condanna in primo grado si venga esclusi dal M55, o sospesi o espulsi. Ma ci riserviamo discrezionalità: ricordo che sono state adottate misure anche solo in caso di avviso di garanzia, se dalle carte legate all'avviso risultano evidenze immorali interveniamo immediatamente. Ma anche senza avviso: abbiamo espulso il sindaco di Gela perché rifiutava di tagliarsi lo stipendio nonostante l'impegno preso». Il caso di Raggi invece è diverso, ha spiegato l'onorevole del M5s: «Non è accusata di aver sabotato un'inchiesta sulla stazione appaltante d'Italia - spiega Di Maio, con riferimento alla gravità del caso Consip - Ha messo una firma sotto a un foglio. In casi analoghi non abbiamo chiesto dimissioni di altri sindaci».