Giorgia Meloni contro Gentiloni: costringete i terremotati a giocarsi una capanna alla morra cinese
Giorgia Meloni, dal palco della manifestazione 'Italia sovrana' ricorda i concittadini colpiti dal terremoto. E attacca il governo Gentiloni, che a suo avviso li costringe a giocarsi una casetta di legno alla morra cinese
ROMA - «Non ci sono più scuse»: nella suggestiva cornice di piazza San Silvestro a Roma, gremita di manifestanti e sostenitori, Giorgia Meloni manda una "postilla" al governo di Paolo Gentiloni. Ricordando all'esecutivo le sue responsabilità di fronte alla tragedia del terremoto che sta mettendo in ginocchio tanti cittadini del nostro Paese.
Nel ricordo dei terremotati
Perché quel governo, dice la leader di Fratelli d'Italia, sta costringendo gli sfollati a «giocarsi una casetta di legno alla morra cinese», e - aggiunge - «chi ha una coscienza questo non lo fa». Ed ora che anche la Corte Costituzionale si è pronunciata sulla legge elettorale, gli alibi sono caduti: gli italiani devono recuperare la propria sovranità cominciando dalle urne.
La sfida delle urne
Ed è proprio alle urne che Meloni si proietta, con tutti i compagni di viaggio che ha invitato sul palco. Tra cui Matteo Salvini, alleato di tante battaglie, ma anche Renato Brunetta e Giovanni Toti da Forza Italia. Con una coalizione potenzialmente larga, ma che tenga necessariamente conto della coerenza politica, valore irrinunciabile tanto per Meloni quanto per Salvini. Una coerenza che i cittadini si aspettano tanto più in un momento così duro per il nostro Paese, prostrato da ripetuti sismi, di fronte ai quali le istituzioni - secondo Giorgia Meloni - si sono dimostrate manchevoli. Nell'Italia immaginata dalla leader di Fratelli d'Italia, invece, prima viene il popolo. Quel popolo che l'ha acclamata in piazza, e che chiede con forza di riprendersi la propria sovranità.
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