25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Lega Nord

Certezza della pena e difesa sempre legittima: la ricetta di Salvini

Legalità al centro dell'ultima puntata di Domenica Live su Canale 5 condotto da Barbara D'Urso, fra gli ospiti il leader della Lega Nord, che ha detto: «In un Paese normale se mi entri mascherato e armato in casa di notte, se entri in piedi ed esci disteso è un problema tuo»

ROMA – Legalità al centro dell'ultima puntata di Domenica Live su Canale 5 condotto da Barbara D'Urso, fra gli ospiti Matteo Salvini. Il leader della Lega Nord ha esordito spiegando cosa farebbe lui nel caso fosse al governo: «Per prima cosa certezza della pena: se vieni condannato a 10 anni, stai in galera 10 anni».

Il disegno di legge sulla legittima difesa
Il numero uno del Carroccio ha continuato dicendo che andrebbero aboliti indulti, sconti di pena, buona condotta, svuota carceri e in secondo luogo ha lanciato un appello al governo Renzi, ricordando che da due anni giace in parlamento la proposta di legge 2892 della Lega, sulla legittima difesa. Per Salvini «la legittima difesa deve essere sempre riconosciuta come legittima, chi viene aggredito ha il diritto di difendersi, prima di essere aggredito». Il leghista ha proseguito ricordando lo stato attuale della legge, «se trovo il giudice sbagliato, prima di difendermi, se detengo legalmente un'arma devo aspettare che quello che mi entra in camera con il passamontagna di notte, io dovrei capire se questo è davvero un male intenzionato. In un paese normale se mi entri mascherato e armato in casa di notte, se entri in piedi ed esci disteso è un problema tuo. Io non devo avere un processo perché ho il diritto di difendermi».

Carcerati al lavoro per ripagare la società
Salvini è tornato sul tema carcerario, ricordando come vengono gestiti i detenuti in Austria: «Siccome costano ai contribuenti 200 euro al giorno sono obbligati a lavorare per ripagare i cittadini del danno che hanno fatto alla società». Riferendosi ad un caso di cronaca raccontato durante il programma della D'Urso, il leghista ha detto: «Questa schifezza umana, prima si fa qualche anno di lavori forzati qui in Italia per risarcire gli italiani e poi viene rispedito a calci in culo nel suo Paese e non lo voglio più vedere in giro per Milano». Il numero uno del Carroccio ha concluso: «Questo anche per rispetto dei milioni di immigrati regolari e per bene, che sono qua, pagano le tasse, mandano i figli a scuola. E' anche nel loro interesse che l'immigrazione va controllata. Perché i numeri ci dicono che più della metà dello spaccio di droga e della prostituzione è in mano a stranieri».