Isis, Mattarella: «Allarme resta». Trenta: «Combattere contro narrativa islam uguale terrorismo»
«Contro l`Isis serve una strategia multiforme». E non bisogna mai abbassare la guardia

ROMA - Nel giorno dei funerali di Antonio Megalizzi, il giornalista ucciso nell'attentato di Strasburgo, ecco che arrivano le parole del presidente Sergio Mattarella, che conferma come continui l'allarme terrorismo «e il fronte di attenzione per il pericolo terrorista». «Lo abbiamo visto a Strasburgo di recente - ha detto nel suo intervento al Coi per gli auguri di Natale in videoconferenza con le missioni italiane impegnate all'estero - e anche in questo l'azione delle nostre missioni in regioni nevralgiche è molto importante, per contrastare il fenomeno e poterlo combattere per estinguerlo». Il presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, durante la cerimonia con le alte cariche dello Stato al Quirinale, ha aggiunto: «Il recente attentato di Strasburgo ci ricorda drammaticamente la necessità di non abbassare la guardia nei confronti del fanatismo. Tutto ciò sarà realmente possibile solo recuperando la coscienza dell'alto significato morale e spirituale che l'Unione rappresenta; un legame frutto di comuni radici, consolidato da valori e principi condivisi».
Trenta: combattere con la cultura
Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, in un'intervista a Tg2000, rinforza, mettendo qualche puntino sulle i: «Bisogna combattere contro la narrativa che associa all'elemento terroristico l'islam, perché l'islam non è terrorismo. Contro l'Isis serve una strategia multiforme». Dove l'Isis si è fatto Stato e dove ha calpestato ogni diritto umano è necessario intervenire con un approccio come quello della coalizione, ha detto. «È importante il valore della cultura perché ci consente di combattere contro certe narrative che fanno nascere il terrorismo. In altri momenti bisogna combatterlo con una strategia di sviluppo perché dalle disuguaglianze nascono quei semi che possono far nascere e crescere il terrorismo».
Lavoro prezioso dell'Europol
Sulla lotta al terrorismo internazionale l'Europol sta conducendo un lavoro prezioso. Le singole istituzioni dei Paesi membri, con l'Italia in prima fila, stanno contribuendo in modo significativo a far sì che, almeno su questo fronte, l'Europa parli una lingua sola attraverso la sinergia tra le forze dell'ordine e le intelligence nazionali. A dirlo è il deputato della Lega Eugenio Zoffili, presidente del Comitato parlamentare bicamerale di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol e di controllo e vigilanza in materia di immigrazione, al termine della visita istituzionale a L'Aia nella sede dell'agenzia Europol e di un incontro con i vertici di Eurojust accompagnato dall'ambasciatore italiano nei Paesi Bassi Andrea Perugini. Oltre che un diritto, la libera circolazione dei cittadini europei all'interno della Ue è un valore «che mai nessun fanatico dovrà e potrà intaccare. Da parte nostra, però, occorre non abbassare mai la guardia dimostrando giorno dopo giorno unità, compattezza, operatività e coordinamento per garantire sicurezza» ha detto Zoffili, che ha voluto porgere personalmente gli auguri di Buon Natale agli Ufficiali di Collegamento italiani Interforze presso Europol: «Una squadra qualificata composta da personale della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, eccellenza italiana riconosciuta anche all'estero».
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