Sicurezza e immigrazione: arrivano le nuove regole volute da Salvini
Due i punti centrali: tempi di «trattenimento» dei migranti più lunghi e centri di permanenza per i rimpatri in ogni regione. Ma è scontro con la Toscana
ROMA - Un Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) in ogni regione e tempi di trattenimento più lunghi per i migranti in attesa nei Centri. Sono queste le due maggiori novità contenute nei decreti sicurezza e immigrazione che stanno per approdare in Consiglio dei ministri. Ad anticiparne il contenuto è stato direttamente il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che ha spiegato ai giornalisti come, per quanto riguarda i trattenimenti, i tempi dovrebbero essere portati dagli attuali 90 ai 180 giorni, mentre, per gli stessi Cpr, «l'obiettivo resta quello di raddoppiarne la capienza totale». Sempre nei decreti dovrebbe essere, poi, contenuta la norma che consente di sospendere l'asilo a chi si rende protagonista di violenze o aggressioni alle forze dell'ordine.
Un Cpr in ogni regione e l'attacco alla Toscana
«Stiamo lavorando con tutte le Regioni per giungere all'apertura di un centro in ogni territorio». L'unico «buco», ha spiegato Salvini, «per un pregiudizio politico, è la Toscana». Ed ecco l'attacco alla Regione Toscana: «Il presidente Rossi dovrà spiegare perché lì non c'è bisogno di espellere i clandestini. Ma stiamo lavorando bene con tutti gli altri presidenti e nei prossimi giorni avremo nuovi incontri con loro».
La replica del governatore Rossi
Immediata, e non poteva essere altrimenti, la dura replica del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi: «Il ministro Salvini è forse in stato confusionale, scambia la propaganda per la comunicazione istituzionale. Fino a questo momento non è arrivata alla Regione Toscana alcuna richiesta ufficiale da parte del Ministero degli interni sulla dislocazione di un Cpr in Toscana». Per Rossi, quindi, «l'unico 'buco' riguarda le comunicazioni ufficiali del Viminale». Poi il governatore entra 'nel tecnico': «Invito il ministro Salvini ad attenersi all'articolo 19, comma 3, del Decreto-Legge 17 febbraio 2017, n.13 (convertito in Legge 13 aprile 2017, n. 46). Darò il mio parere solo quando arriverà la proposta ufficiale del ministro e se il sindaco del Comune interessato si sarà dichiarato disponibile ad accogliere l'istituzione di un nuovo Cpr sul proprio territorio. Tra i sindaci disponibili segnalo ad esempio quello di Cascina, nel Pisano. Qualsiasi richiesta effettuata attraverso social, interviste o dirette Facebook non ha per noi alcun valore. E questo un uomo delle istituzioni lo dovrebbe sapere».
Salvini si muove anche 'fuori' dai decreti
Fuori dai provvedimenti, invece, sono i nuovi accordi per i rimpatri dai Paesi di provenienza. «In questo momento, come tutti sanno» ha detto Salvini «l'unico che funziona davvero è con la Tunisia. Nei prossimi mesi mi recherò, ad esempio, in missione in Nigeria con il commissario Ue Avramopoulos perché proprio da lì sono giunti negli ultimi anni 60mila persone mentre siamo riusciti ad espellerne solo 200. Evidentemente qualcosa non funziona. Altri missioni nel paesi nordafricani» ha poi rivelato Salvini «ci saranno già a partire dalle prossime settimane ad iniziare con Tunisia, mentre accordi si stanno perfezionando con due paesi asiatici dai quali provengono molti migranti come il Pakistan e il Bangladesh».
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