Via alla sperimentazione: Salvini taglia i '35 euro' per i migranti
Il taglio riguarderà solo i Centri di accoglienza straordinaria, strutture sotto il controllo delle prefetture e, quindi, del ministero dell'Interno
ROMA - «Gli unici centri a cui stiamo lavorando per aprirli» ha spiegato Salvini subito dopo il vertice Ue «sono quello per i rimpatri, in Lombardia, Toscana, Calabria, almeno uno per regione, che ospitino per qualche tempo i clandestini in attesa di espulsione, nuovi centri di accoglienza non ne faremo anzi, stiamo lavorando per tagliare i costi esosi e scendere dai famosi 35 euro al giorno su cui sta lucrando una quantità di finte cooperative impressionante». L'Italia, quindi «non aprirà neanche mezzo centro rispetto a quelli aperti, l'obiettivo è di andarli a chiudere, io ho firmato la sospensione dei lavori già previsti negli anni precedenti per le ristrutturazioni di tutti i centri, penso a Mineo, Isola capo Rizzuto, voglio vederci chiaro su ogni centesimo di euro del capitolo immigrazione e alcune decine di milioni di euro li sto bloccando». La linea è stata dettata e niente convincerà Salvini, almeno ascoltando le sue parole da Pontida, a fare marcia indietro. Anzi. Il prossimo passo del ministro dell'Interno sarà proprio quello di tagliare i famosi 35 euro che l'Italia spende, ogni giorno, per ogni migranti accolto.
Il taglio: da 35 si scenderà a 28 euro
Ma di quanto sarà questo taglio? La Francia spende 25 euro 'a migrante'. Salvini vorrebbe seguire l'esempio del 'nemico' Emmanuel Macron, ma difficilmente potrà arrivare a tale cifra. «Faremo un esperimento - ha spiegato il ministro leghista a inizio giugno - alle cooperative invece di dare 35 euro al giorno, gliene daremo un pò di meno, e vedremo che ci sarà un bel pò di generosità in meno, perché c'è molte gente che accoglie per guadagnare, non perché glielo dice il buon Dio...». E quel 'un po' meno' dovrebbe essere 28 euro al giorno. Questo almeno quanto emerge alle prime indiscrezioni.
Le cooperative pronte a dare battaglia
Una cosa è certa: le cooperative sono pronte a dare battaglia. I soldi, che ricordiamo non vengono assegnati direttamente ai migranti ai quali spetta solo il pocket money di circa 3 euro al giorno, servono per pagare le strutture che ospitano le persone accolte, nonché i vari servizi, dai corsi di lingua italiana alle spese sanitarie. La sperimentazione di Salvini partirà con i Cas, i Centri di accoglienza straordinaria, perché di queste strutture sono responsabili direttamente le prefetture e, quindi, il ministero dell'Interno.
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