24 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Immigrazione

Porti chiusi e stop alle Ong, il M5s si divide: Fico contesta la 'linea' Salvini-Di Maio

Il presidente della Camera durante la visita all'hotspot Pozzallo: «Io i porti non li chiuderei; le Ong fanno un lavoro straordinario»

Il presidente della Camera, Roberto Fico, e il ministro delle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli
Il presidente della Camera, Roberto Fico, e il ministro delle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli Foto: ANSA / ETTORE FERRARI ANSA

ROMA - Da una parte Matteo Salvini, che ha ribadito come «in Italia i porti saranno chiusi per sempre per le Ong». Dall'altra Luigi Di Maio, che da Milano - dove è intervenuto al Festival del Laovor - ha confermato la linea del collega vicepremier: «In questi anni le Ong hanno purtroppo assecondato o gestito i viaggi della speranza». In mezzo, Roberto Fico. Il presidente della Camera, in visita dall'hotspot di Pozzallo, si sfila dalla linea del governo: «Io i porti non li chiuderei», anche se poi sottolinea come «è l'Europa insieme che deve farsi carico dei flussi migratori». Per Fico «l'Italia è un Paese che si trova in un confine del Mediterraneo molto particolare ed è qui che vanno aiutate le persone. Soprattutto, quando si fanno gli accordi con la Libia, ci devono essere dei momenti di transizione perché è bene formare la capitaneria di porto libica e fornire navi e supporto logistico, ma allo stesso tempo sappiamo che la Libia in questo momento non ha sicurezza e allora hanno bisogno di un grande supporto, sia da parte della capitaneria e della marina italiana e probabilmente anche di qualche nave dell Ong, coordinate sempre dalla Capitaneria di porto».

Fico: «Le Ong fanno un lavoro straordinario»
Roberto Fico torna poi sul ruolo delle organizzazioni non governative: «Le Ong fanno secondo me un lavoro straordinario». E a chi ritorna sul tema delle inchieste sul ruolo di 'vice-scafisti', risponde: «C'era un'inchiesta su Palermo che è stata archiviata, c'è un'inchiesta a Catania che è un anno ormai e sembra che non cavi un ragno dal buco. Quando si parla di Ong bisogna fare bene nomi, cognomi, dire da chi sono finanziate, altrimenti non si sta dicendo nulla e si fa una cattiva informazione.e Ong nel editerraneo sono state fondamentali in supporto della Capitaneria e della Marina e spesso hanno anche lavorato insieme per salvare vite».

Di Maio conferma la 'linea' di Salvini
Dal canto suo, Luigi Di Maio non arretra e si mostra compatto con Matteo Salvini. Fare centri per migranti nei Paesi di provenienza, non in quelli di arrivo: è il pensiero del ministro del Lavoro Luigi Di Maio sul tema dell'accoglienza a margine del Festival del lavoro di Milano. «Io personalmente penso che dovremmo fare i centri nei paesi di provenienza; ragioniamo sempre su quello perché il miglior modo per aiutare queste persone è fare in modo che noi debbano più fare questi viaggi della speranza, che a volte si trasformano in tragedie in mare - ha detto Di Maio - con viaggi della speranza che  le ong purtroppo in questi anni hanno o assecondato oppure gestito senza coordinarci con al guardia costiera libica, come è successo per la Life Line». Si tratta, ha spiegato poi, di «centri di protezione nei Paesi africani in modo tale che questa gente prenda una nave, una barca, un gommone per attraversare il Mediterraneo» ha spiegato.

«Chi sbarca in Italia, sbarca in Europa»
Quella dell'immigrazione, a livello europeo, «non è una partita in cui c'è chi vince e c'è chi perde; secondo me ieri abbiamo stabilito prima di tutto un principio e cioè che senza l'Italia non si va da nessuna parte. E chi arriva in Italia arriva in Europa e quindi i migranti che sbarcano in Italia sono una questione europea. Poi non mi entusiasmo particolarmente» ha spiegato il ministro del Lavoro Luigi Di Maio a margine del Festival del lavoro di Milano, commentando l'accordo raggiunto al Consiglio europeo sui migranti. «Quella di ieri è un'ottima base di partenza, però adesso io mi aspetto dai Paesi che tengano fede alla parola data in quell'atto che è stato firmato da tutti Paesi europei. Se non lo faranno vorrà dire che l'Europa non esiste più - ha aggiunto Di Maio - perché ci si vede fino alle 5 di notte, si scrive un documento tutti insieme, si dice che si vuole aiutare l'Italia sui migranti, si dice che chi sbarca in Italia sbarca in Europa, che c'è l'intenzione di rivedere Dublino ma se non lo vogliono fare gli altri Paesi vuol dire che quelle riunioni non servono a nulla. E questo è un problema», ha concluso.