Camere, Salvini: Lega non chiede nulla. M5S: Romani invotabile. E l'accordo salta
Nuovi dettagli emergono sulla decisione di rinviare il vertice del Movimento Cinque Stelle. Che esplicita la sua contrarietà a Romani presidente del Senato
ROMA - «Per rispetto ci sediamo al tavolo, se richiesti, con tutti. E' chiaro che le nostre idee verranno portate al tavolo. Non faccio nomi, ma che una Camera vada al centrodestra mi sembra ovvio» e «la lega non chiede niente». A parlare è il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, conversando con i giornalisti alla Camera, dopo il vertice di palazzo Grazioli che sembra aver blindato il nome di Paolo Romani per il Senato. Un nome tanto voluto da Berlusconi ma che, a quanto si apprende poco dopo, sembra destinato a rompere l'intesa raggiunta con i Cinque Stelle, il cui vertice previsto per le 13 è non a caso saltato.
Accordo azzerato
Il concetto lo esplicitano poco dopo dalle file del Movimento Cinque Stelle: «Paolo Romani? Per noi è invotabile». Una presa di posizione netta, mentre per la Camera il nome di Roberto Fico si accredita su quello di Riccardo Fraccaro. Un'impasse che pare confermato da Salvini, che parla di «accordo sulle presidenze azzerato» e apre al coinvolgimento dei Dem: «Se c’è da ridiscutere col Pd o coi 5 Stelle - sottolinea -, siamo disponibili a ridiscutere sia col Pd che coi 5 Stelle».
Di Maio: difficoltà
«Nelle ultime ore notiamo che ci sono difficoltà nel percorso che porta all’individuazione dei Presidenti delle Camere - scrive intanto Di Maio in un post su facebook -.Per questa ragione proponiamo un nuovo incontro tra i capigruppo di tutte le forze politiche per ristabilire un dialogo proficuo al fine di un corretto processo per l’individuazione delle figure di garanzia per le presidenze delle Camere. Il Pd - ricorda il leader politico M5S - si è rifiutato di partecipare al tavolo di concertazione proposto dal centrodestra, e lo stesso centrodestra continua a proporre la candidatura di Romani che per noi è invotabile.»
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