Eventi a Venezia, ecco cosa fare martedì 6 marzo
Cinema, cultura e spettacolo. Ecco cosa vi attende in città ed una piccola guida per non perdere gli appuntamenti migliori dell'inizio della settimana
VENEZIA – Dai libri, ai film, al teatro. Ecco qualche consiglio per non lasciarsi sfuggire i momenti più interessanti del martedì sera veneziano.
Libri
Viene presentato a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, alle 12.30, il romanzo «La caldaia delle streghe». Interverranno l'autore, lo scrittore vicentino Saverio Mirijello, e l'editore, Attilio Fraccaro. Pasubio, 1916. I due eserciti contrapposti non riescono a scalzarsi a vicenda. Sulle cime del Massiccio, la guerra si è incagliata e le truppe italiane accusano varie perdite conseguenti anche ad azioni di cecchinaggio. Un tiratore in particolare, tremendamente preciso nel colpire a freddo, sta seminando autentico terrore. Al sergente Luigi Bicchi viene affidata una missione speciale con ampia discrezionalità. Egli sente il peso insopportabile di un passato da cui vuole liberarsi e sa che dall’esito delle sue azioni dipenderà molto del suo futuro e del destino dei suoi compagni.
Cinema
Il cinema svizzero torna ad accendere lo schermo di Palazzo Trevisan degli Ulivi, confermandosi uno dei principali appuntamenti culturali e cinematografici del centro storico veneziano, unico in Italia dedicata al cinema «Swiss Made». Un autentico festival con 12 film, 6 dei quali in anteprima e tantissimi ospiti . Per il secondo anno torna anche la Critics Academy, progetto riservato a giovani studenti che, sotto la guida esperta di professionisti della critica cinematografica, impareranno a scrivere di cinema. I motori del festival inizieranno a vibrare nel tradizionale vernissage del lunedì, tematicamente incentrato sulle drammatiche storie dei migranti italiani in Svizzera con Non ho l’età, e un grande classico del cinema del reale, Siamo Italiani. È un’ottima annata, il 2017, per il cinema svizzero, trascinato dal successo internazionale del film di Petra Volpe Die göttliche Ordnung (3 premi al Tribeca Film Festival), evento d’apertura il 6 marzo. Un’opera brillante e corale sulle lotte delle donne svizzere per il diritto di voto, perfetta per aprire un programma dove gli sguardi al femminile sono assoluti protagonisti, grazie alla presenza di registe già affermate come Jacqueline Zünd e Sabine Gisiger e i talenti emergenti Lisa Brühlmann, Bindu de Stoppani e Christine Repond. Milo Rau, eccellenza mondiale del teatro, porterà personalmente a Venezia il suo Das Kongo Tribunal e Pierre-François Sauter ci accompagnerà lungo la strada da Losanna alla Calabria. Per chiudere in bellezza, un grande classico da riscoprire, Il congresso dei pinguini di Hans-Ulrich Schlumpf, e l’ennesimo capolavoro di Greg Zglinski. Buona visione!
L'opera al cinema
In diretta via satellite a Img Cinemas Candiani martedì 6 marzo, alle 19.45 l’ottavo appuntamento della stagione operistica della Royal Opera House di Londra è con «Carmen», un superlativo adattamento del regista Barrie Kosky interpretato dal mezzosoprano Anna Goryachova nei panni di Carmen e dal tenore Francesco Meli in Don José, dal soprano Anett Fritsch in Micaëla e dal basso-baritono Kostas Smoriginas nei panni di Escamillo. Opera in quattro atti, Carmen è il lavoro più conosciuto del compositore francese Georges Bizet e uno dei titoli più celebri di tutto il repertorio operistico. Brani come «la Habanera» e «la Canzone del Toreador» hanno permeato la cultura popolare come pochi altri. Con la sua inebriante combinazione di passione, sensualità e violenza, inizialmente l’opera non ebbe fortuna e nel 1875 la prima rappresentazione scatenò un uragano di critiche. Bizet morì poco dopo e non poté assistere allo spettacolare successo che avrebbe raggiunto la sua Carmen, che è stata rappresentata più di cinquecento volte solo al Covent Garden. La produzione altamente fisica di Barrie Kosky, originariamente creata per l’Opera di Francoforte, affronta quest’opera così popolare da un punto vista nuovo. Il regista australiano è uno dei più richiesti in ambito operistico e il suo debutto alla Royal Opera con «Il naso di Šostakovic» è stato accolto con grande favore. La sua Carmen si distacca dalla tradizione includendo musica composta da Georges Bizet per quest’opera ma normalmente non eseguita e conferendo una voce nuova alla protagonista dal fascino immortale.
A teatro
Al Teatro a L'Avogaria, martedì 6 marzo alle 21, «Una notte assai lunga, indicibile». Una rilettura dell'odissea tutta al femminile. La piece che ha ottenuto diversi riconoscimenti con un tocco, leggero ed ironico, canta le gesta delle grandiose eroine classiche, Penelope, Nausicaa, Calipso, Circe attraverso i versi immortali di Omero. Lo spunto da cui prende vita lo spettacolo è il romanzo «La figlia di Omero» di Robert Graves, secondo cui l’Odissea sarebbe stata scritta dalla figlia di un re di una città greca della Sicilia che raccolse in un unico grande poema le numerose storie che aveva sentito narrare da cantori, marinai e mercanti. Due ancelle in un gineceo e in un tempo molto lontano hanno ancora una notte per terminare il velo che è stato loro ordinato per le nozze della principessa dei Feaci. Per tenersi sveglie accompagnano il loro lavoro narrandosi storie tramandate di donna in donna. Se alle fanciulle del gineceo non è consentito viaggiare ed esplorare il mondo, ecco che le loro eroine sembrano invece poter fare tutto. Ma, inaspettatamente, anche donne così potenti si mostrano infine costrette a piegarsi ad un destino che si rivela ogni volta ineluttabilmente avverso. Toccherà allora alle due tessitrici prendere in mano le fila dei racconti tramandati, disfarli e re- intrecciarli, riscrivere nuovi destini e viaggiare, con vitalità ed ironia, attraverso miti, immagini e parole. E con immensa sorpresa ecco che dalla loro trama verbale emerge l’ossatura di uno dei più grandi poemi occidentali, l’Odissea.