29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Appuntamenti

Eventi a Firenze, 6 cose da fare il 27 e il 28 gennaio

Concerti, cultura, commedia e party. Ecco che cosa vi attende in città ed una piccola guida per non perdere gli appuntamenti migliori del weekend

Firenze, 6 cose da fare il 27 e il 28 gennaio
Firenze, 6 cose da fare il 27 e il 28 gennaio Foto: Shutterstock

FIRENZE – Musica dal vivo, spettacoli, appuntamenti con la storia e feste. Ecco qualche consiglio per non lasciarsi sfuggire i momenti più interessanti della serata.

Musica live
Sabato 27 Gennaio il Tender Club presenta: Giorgieness in concerto. Calamite è il nuovo singolo tratto da «Siamo tutti stanchi», il secondo album di Giorgieness uscito il 20 ottobre 2017 per Woodworm/Audioglobe. Calamite è stato registrato, prodotto e mixato da Davide Lasala presso Edac Studio di Fino Mornasco (CO) e masterizzato da Giovanni Versari. Con il nuovo brano la cantautrice Giorgia D’Eraclea a capo dei suoi Giorgieness, prosegue il processo di crescita sia dal punto compositivo musicale che da quello delle parole. Un brano emblema del nuovo disco: aperto, diretto e pieno di suggestioni sonore e testuali, Calamite dimostra appieno la crescita e l’evoluzione fatta dalla band nell’ultimo anno e mezzo passato on the road (oltre 100 le date in poco più di un anno!) con il sorprendente debutto «La Giusta Distanza». «Siamo tutti stanchi» mostra una crescita compositiva che comunque fa rimanere Giorgieness nei territori del rock italiano, dove parole e musica hanno la stessa importanza e lo stesso peso all’interno delle canzoni. Poi c’è la voce di Giorgia D’Eraclea che è un piccolo miracolo pop-soul prestato al rock ed alle sue sfaccettature. Una nuova sorpresa da quella che è una delle band alternative rock italiane poi attese al baratro del secondo album

Concerti
Al Circolo Arci Progresso, sabato 27 gennaio, Michele Scerra, presenterà il suo primo disco solista «Torneranno i poeti» (Il carro matto/IRD), accompagnato alle percussioni da Emanuele Sestito. Un lavoro accolto dalla critica specializzata con grande entusiasmo. Il disco infatti é stato menzionato fra le migliori uscite del 2017 dai siti MusicMap e Sound36MusicMagazine.

Giorno della Memoria – porte aperte alle Murate
Sabato 27 gennaio, alle 15 e alle 16.30, due visite guidate per ripercorrerne la storia dalla fondazione ad oggi. Un viaggio nella storia di uno dei luoghi simbolo della città. In occasione della Giornata della Memoria Le Murate. progetti Arte Contemporanea e il Dipartimento Mediazione Mus.e organizzano due visite guidate al complesso delle Murate. La visita permetterà di conoscere la storia del complesso, dalla sua fondazione come convento femminile per monache di clausura, le cosiddette «murate», fino alla trasformazione in penitenziario nell’Ottocento e fino al 1986, anno della riforma carceraria di Mario Gozzini. L’itinerario si snoderà tra gli spazi del complesso per concludersi nella zona del carcere duro, l'area detentiva più severa, all’interno della quale trova posto l’installazione Nuclei (vitali) di Valeria Muledda: un «cammeo» della produzione artistica che oggi caratterizza il luogo.

Libri
All'Ibs Bookshop, la presentazione del libro di Nando Mainardi «L'importante è esagerare. Storia di Enzo Jannacci». L’importante è esagerare non è soltanto il titolo di una canzone: è una dichiarazione di guerra, una confessione esistenziale. Di certo Enzo Jannacci - il suo autore e interprete - è stato il cantautore più esagerato della storia della canzone, in grado di unire opposti normalmente inconciliabili: la tristezza e l’allegria, la tragedia e la farsa, la disperazione e la leggerezza. Coerentissimo dal punto di vista poetico, eppure ogni volta in grado di spiazzare e stupire. Popolare, eppure anticonformista e distante dai gusti e dalle preferenze del grande pubblico. Con lasua aria stranita, Jannacci ha saputo cantare come nessun altro gli ultimi della pista: i barboni, i tossici, le puttane, i telegrafisti dal cuore urgente, quelli che aspettano il tram, le donne che passano tristi serate in latteria, gli uomini a metà. È apparso sulla scena con la freschezza di un Buster Keaton nato dalle parti di Lambrate e con la genialità di un Gilbert Bécaud appena dimesso dal neurodeliri; se n’è andato con un’ultima, meravigliosa e definitiva interpretazione di El portava i scarp del tennis. Una storia artistica unica e irripetibile, che merita di essere conosciuta ed esplorata.

Commedia
Al Teatro Puccini, in scena l'undicesima replica per Caveman l’uomo delle caverne, per la quarta stagione sul consueto palcoscenico del Teatro Puccini, da dove è partita la prima data nel novembre del 2014. E se sei innamorato, cerchi l’amore della tua vita, non capisci il tuo fidanzato o vuoi passare una serata romantica, cosi come cita come uno slogan la presentazione dello spettacolo, beh, di sicuro Caveman ti farà ridere ed aiuterà a capirsi e ad essere più felici insieme. Merito dell’esilarante testo sui fatti e misfatti della vita di coppia, su di un argomento che non passa mai di moda: l’eterno incontro/scontro tra uomo e donna, le manie, i difetti tra i lui e le lei, i differenti modi di pensare e agire. Un tema vecchio come il mondo. E certamente merito di Maurizio Colombi, che si scopre un attore comico capace di affrontare con eleganza due ore di spettacolo ad un ritmo incalzante, sorprendendo ogni genere di pubblico. Il monologo, nato oltreoceano negli Stati Uniti nel 1995 ed esportato in 30 paesi nel mondo, è già stato visto da oltre 10 milioni di spettatori. La versione italiana diretta da Teo Teocoli, istrione per eccellenza alla sua prima regia teatrale, e interpretata da un sorprendente Maurizio Colombi si afferma come una delle migliori interpretazioni dalla quale hanno preso ispirazione numerose versioni estere, ed è da 4 anni in tournée in tutta Italia. Questo sguardo preistorico alla battaglia dei sessi è uno studio umoristico che affronta le dinamiche di coppia, spingendo, con forte impronta ironica, sulle incomprensioni tra uomo e donna. È prima di tutto la capacità di ‘identificarsi’ nelle storie che scatena le risate della gente. Il testo originale, scritto da Rob Becker è frutto di tre anni di studi di antropologia, preistoria, psicologia, sociologia e mitologia, diventando, dopo 2 anni e 702 performance, il monologo di più longevo nella storia di Broadway.

Party
Inglese di nascita, 3 decadi di attività, centinaia tra produzioni e remix e 4/5 moniker, e questo è solo l'antipasto: Radio Slave è pronto a lasciare il segno sulla consolle del Tenax sabato 27 gennaio per il prossimo appuntamento con Nobody’s Perfect.