19 marzo 2024
Aggiornato 03:00
Scienza

Meteora in Veneto, parte la «caccia ai sassi»: Frammenti fra Padova e Venezia

Daniele Gardiol, dell'Inaf di Torino, coordinatore di Prisma: «L'analisi dei dati durante i 7 secondi in cui la meteora è stata visibile ha permesso di definire un dettagliato modello matematico della fase di volo e la zona di possibile caduta di frammenti»

VENEZIA – Una vera e propria caccia ai sassi «sospetti». Ricordate la brillante meteora che il 30 maggio scorso, alle 23.09 italiane, ha solcato i cieli del nord Italia? Secondo i ricercatori è stata provocata da un mini asteroide che si è in gran parte sbriciolato nelle fasi iniziali dell'impatto con l'atmosfera, ad una quota di circa 40 chilometri, provocando la caduta anche sulla nostra Penisola di meteoriti grandi quanto una pallina da golf. Questi sassolini, secondo i ricercatori della collaborazione Prisma, promossa e coordinata dall'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), potrebbero essere caduti proprio fra Padova e Venezia, per la precisione fra i territori di Piove di Sacco e Bojon.

Il 30 maggio
La straordinaria meteora luminosa è stata vista soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Gli studi su origine, composizione e traiettoria della meteora e le ricerche di eventuali frammenti sono iniziati subito dopo l'avvistamento da parte della collaborazione Prisma, nata proprio per lo studio e il monitoraggio di eventi del genere. «È stato un lavoro lungo e complesso e il risultato arriva a ridosso del 30 giugno, giorno dichiarato dall'Onu Asteroid Day», ha rilevato Daniele Gardiol, dell'Inaf di Torino, coordinatore di Prisma. «L'analisi dei dati durante i 7 secondi in cui la meteora è stata visibile - ha aggiunto - ha permesso di definire un dettagliato modello matematico della fase di volo e la zona di possibile caduta di frammenti». I ricercatori invitano la popolazione a segnalare eventuali sassi sospetti all'indirizzo e-mail: prisma_po@inaf.it.