Giovanardi indagato querela L'Espresso: «Non mi è stato notificato nulla che riguardi la 'ndrangheta o la mafia»
Il senatore di Idea risponderebbe di rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio e minaccia o violenza a un corpo politico, amministrativo o giudiziario dello Stato, con l'aggravante di aver agevolato l'associazione mafiosa al centro dei processi 'Aemilia'
ROMA - «Non mi è stato notificato nulla che riguardi la 'ndrangheta o la mafia. Oggi presenterò denuncia per diffamazione aggravata nei confronti dell'Espresso, oltre che della Gazzetta di Modena», ha detto il senatore di Idea, Carlo Giovanardi, interpellato sull'indagine della Dda di Bologna di cui scrive l'Espresso, in cui risponderebbe di rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio e minaccia o violenza a un corpo politico, amministrativo o giudiziario dello Stato, con l'aggravante di aver agevolato l'associazione mafiosa al centro dei processi 'Aemilia'.
Il ruolo della Bianchini costruzioni
Secondo il settimanale d'inchiesta, Giovanardi avrebbe diffuso notizie segrete e fatto pressioni indebite per impedire che il prefetto di Modena applicasse l'interdittiva antimafia alla Bianchini costruzioni, ritenuta vicina alla 'ndrangheta e quindi esclusa dagli appalti (il titolare Auguisto Bianchini è sotto processo per concorso esterno alla mafia a Reggio Emilia), ma anche per altre aziende, da Fratelli Baraldi a CPL Concordia. A tal proposito il senatore ha replicato: «Non ho mai avuto contatti diretti o indiretti con esponenti della ‘ndrangheta. Sono solo intervenuto per le imprese modenesi, salvandole».
M5s: Giovanardi si dimetta da commissione antimafia
Per il Movimento 5 stelle però il politico è ora incompatibile con il suo ruolo di membro della Commissione antimafia del Senato: «Il paradosso è che Giovanardi è indagato dall’antimafia, ma è proprio membro della commissione antimafia al Senato», ha scritto su Facebook il parlamentare modenese Michele Dell’Orco: «Ha abusato del suo ruolo di componente antimafia? In attesa che la magistratura faccia il suo corso, penso che se ne debba andare dalla commissione parlamentare».
La difesa di Giovanardi
Accuse rispedite al mittente dal diretto interessato: «Ho sempre svolto l'attività in aula, in commissione antimafia, presentando emendamenti e interrogazioni, ed è tutto agli atti, con una radicale critica a come venivano gestite le interdittive perché non venivano fatte per salvare le aziende, ma per distruggerle. Ma la mia è stata un'attività di parlamentare, le cui prerogative ho esercitato in maniera rigorosa, visto che tra i miei compiti c'è anche il sindacato ispettivo. Ho fatto tutto con onestà e trasparenza: sono intervenuto su questioni amministrative. Quando sono arrivati gli aspetti penali, non mi sono più interessato».
L'Espresso: con Giovanardi indagati altri tre
L'Espresso ha scritto che venerdì scorso Giovanardi ha ricevuto l'avviso di garanzia. Con lui sarebbero indagate altre tre persone che lo stesso giorno hanno ricevuto il medesimo avviso, tra questi c'è il capo di gabinetto della prefettura di Modena, Mario Ventura. Prima che il Senato autorizzi o meno l'uso delle intercettazioni indirette che riguardano Giovanardi dovrà esprimersi il gip di Modena, che ne valuterà la rilevanza penale.
I video «compromettenti»
Sempre secondo il settimanale gli investigatori sarebbero in possesso di alcuni video «compromettenti» per Giovanardi, fra qui alcuni incontri con Alessandro Bianchini, il figlio di Augusto, entrambi sotto processo per complicità alla 'ndrangheta e che «godono di un un ottimo rapporto con Giovanardi». In uno di questi filmati poi, il 18 ottobre 2014 i due Bianchini avrebbero confidato al senatore di aver prodotto fatture false per il clan dei «cutresi» e di essere in relazione con alcuni degli esponenti di spicco della 'ndrangheta in Emilia Romagna.