E ora Raggi salva il campo rom a Roma nord
La giunta di Virginia Raggi, che puntava a superare i «villaggi» nomadi entro marzo, ha appena approvato la creazione di un nuovo insediamento per l'«accoglienza e soggiorno di 120 nuclei familiari», a causa dell'imminente chiusura del Camping River di via Tenuta di Piccirilli, dove vivono 420 persone
ROMA – La giunta di Virginia Raggi, che puntava a superare i «villaggi» rom entro marzo, ha appena approvato la creazione di un nuovo campo nomadi a Roma, per l'«accoglienza e soggiorno di 120 nuclei familiari di etnia rom», a causa dell'imminente chiusura del Camping River di via Tenuta di Piccirilli, dove vivono 420 persone – circa la metà minori – i cui servizi di gestione scadranno il 30 giugno di quest’anno.
La delibera del 7 marzo
La decisione è stata approvata lo scorso 7 marzo dal dipartimento Politiche Sociali del Comune di Roma, che ha approvato una determinazione dirigenziale finalizzata all’individuazione di una nuova «area attrezzata», con tanto di «servizio di gestione» per il nuovo insediamento che sorgerà nel Municipio XV (Cassia-Flaminia). Il campo, stando alle rassicurazioni dell'assessorato, sarà temporaneo e non è una mossa per accantonare il piano per il superamento dei «Villaggi di Solidarietà» (come si chiamano ufficialmente), che anzi proseguirà.
Il piano Raggi
Il «piano di Roma Capitale per l’inclusione delle popolazioni rom, sinti e caminanti» è molto chiaro sul punto: «Si ritiene opportuno prevedere un’azione di accompagnamento all’abitare, cercando di distribuire le famiglie per evitare concentrazioni di marginalità che potrebbero determinare conflitto sociale» e ancora, un’eventuale «struttura intermedia adeguata» deve essere «nella disponibilità del patrimonio di Roma Capitale», al contrario di quanto previsto oggi, dove il bando per il nuovo insediamento è diretto ai privati.
Un appalto da 1,3 milioni
L’appalto, per un importo complessivo posto a base di gara di circa 1,3 milioni di euro, assegna il servizio per 15 mesi in un’area attrezzata «ubicata nelle vicinanze di scuole, centri abitati servizi socio-sanitari, commerciali, facilmente raggiungibile con l’uso di mezzi pubblici o con mezzi di trasporto privati, comunque in modo tale da permettere, per la comunità attualmente ospite presso il Camping River, la continuità di partecipazione alla vita sociale del territorio, l’accesso ai servizi territoriali e facilitare le visite agli ospiti delle strutture». I fondi a disposizione dovranno essere così ripartiti: 76% per la gestione, 20% per la vigilanza e il restante 4% per progetti di inclusione.
Stasolla: «La giunta Raggi sta copiando malamente il Piano Nomadi di Gianni Alemanno»
Per Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 Luglio, «la giunta Raggi sta copiando malamente il Piano Nomadi di Gianni Alemanno». Stasolla sottolinea come questo possa produrre nient’altro che «la migrazione da un campo all’altro dei rom», tra l’altro «con lo sperpero di oltre 10 milioni di euro l’anno». Secondo i dati forniti da Roma Capitale, al 31 gennaio erano state censite 4mila 187 persone ospitate in 7 Villaggi della Solidarietà ed altre 1.145 unità presenti in ben 11 campi «tollerati». Tra il 2010 e il 2013 la gestione di queste zone è costata in media 25 milioni di euro all'anno, scesi a 15 con l'arrivo nel febbraio scorso del commissario straordinario, Francesco Paolo Tronca, che ha bloccato i servizi delle cooperative sociali nei campi.
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