29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Nuovi dettagli

Foffo davanti ai pm per 9 ore: «Così abbiamo deciso l'omicidio di Luca»

Ieri l'audizione di Manuel Foffo, uno dei due assassini di Luca Varani, il 23enne brutalmente ucciso nella notte del 4 marzo

Pm ascoltano Manuel Foffo a Regina Coeli
Pm ascoltano Manuel Foffo a Regina Coeli Foto: Shutterstock

ROMA «Sono stato istigato e plagiato da Prato, ma abbiamo ucciso insieme». Arrivano glaciali e spietate le parole di Manuel Foffo, assassino, insieme a Marco Prato, del 23enne Luca Varani. Un interrogatorio fiume a Regina Coeli per ricostruire le dinamiche di quanto accadde in quella lunga notte del 4 marzo nell'appartamento di Foffo al Collatino.

Nove ore di interrogatorio
Dalle 11 alle 20: nove ore di interrogatorio in cui il pm Francesco Scavo ha sviscerato il racconto del 30enne romano che ha ripercorso tutte le fasi dell'omicidio del giovane Varani, aggiungendo nuovi importanti dettagli. Al centro del colloquio quella notte a casa di Foffo e le ore subito precedenti l'assassinio del 23enne. «E' quella notte che abbiamo deciso di uccidere qualcuno», confessa Foffo, che continua il racconto spiegando come i due arrivarono alla vittima: «Prato ha chiamato Luca ed è stato lui ad offrirgli il cocktail corretto con una sostanza che lo ha stordito. Ma abbiamo ucciso insieme».

La droga dello stupro
A confermare la versione di Foffo sono gli accertamenti medico legali: Varani è stato stordito con Ghb, la famosa droga dello stupro. Nel corpo della vittima i medici hanno rinvenuto, infatti, dosi altissime della sostanza stupefacente. Nuovi risvolti anche per quanto riguarda la situazione di Prato: il Riesame ha rigettato la richiesta di revoca della custodia cautelare in carcere e particolare importanti emergono dalla testimonianza di un'amica di Prato.

La testimonianza di un'amica
La giovane avrebbe delineato così il profilo dell'amico: Marco «è capace di crudeltà psicologiche, è sicuramente un manipolatore l'ho visto più volte utilizzare questa sua intelligenza e acume per ferire le persone in modo raffinato e sofisticato la sua capacità di sfruttare la dialettica spigliata è una delle sue forze, infatti poteva utilizzarla sia a suo vantaggio per tirarsi fuori da situazioni scomode, per far ridere, per attirare l'attenzione, per ottenere quello che voleva o come arma di difesa». Inoltre, il giovane Prato usava vantarsi delle sue conquiste particolari: «Marco da un po' di tempo aveva un profilo da donna su Tinder e Grinder, due app di incontri dove adescava etero, li faceva drogare, ubriacare, vedere film porno e poi ci faceva sesso orale», continua la ragazza che dice con sicurezza che quanto affermato corrisponde a verità: «Me li ha raccontati direttamente lui Marco si vantava delle sue gesta, era motivo di orgoglio riuscire a conquistare tutti questi ragazzi».