26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
troppa violenza nell'istituto scolastico

Roma, la preside del liceo Virgilio assediata dagli studenti: «Ho avuto paura»

Dopo l'arresto di un giovane per spaccio, il liceo romano torna di nuovo in prima pagina. Stavolta, per episodi di violenza contro la preside dell'istituto

Un arresto per spaccio di droga al liceo Virgilio.
Un arresto per spaccio di droga al liceo Virgilio. Foto: Shutterstock

ROMA - Il liceo Virgilio di Roma è di nuovo in prima pagina. Dopo l'arresto dello studente Luca Giordano, che spacciava hashish tra i compagni dello storico istituto romano, avvenuto il 22 marzo scorso, oggi la scuola di via Giulia è di nuovo protagonista della cronaca cittadina. Gli studenti del liceo hanno assediato la stanza della preside, Irene Baldriga, prendendo a calci e pugni la sua porta. Un grave episodio di violenza che dovrebbe accendere i riflettori su quello che succede tra le mura degli istituti scolastici del nostro paese.

L'arresto dello spacciatore Luca Giordano
Il 22 marzo scorso Luca Giordano, studente del liceo classico Virgilio, veniva bloccato e arrestato dai carabinieri mentre stava vendendo hashish ad un compagno dello storico istituto di via Giulia. Successivamente, i giudici della II sezione penale, dopo una breve camera di consiglio, hanno ritenuto corretti gli atti svolti dai militari ed hanno disposto la misura cautelare per il ragazzo che è stato poi condannato agli arresti domiciliari. Il giovane era infatti recidivo: nel 2013 era già stato trovato in possesso di mezzo chilo di hashish ed era stato "messo alla prova" dal tribunale dei minori, si trovava perciò "sotto osservazione». Dopo l'ennesimo reato, quindi, i giudici hanno deciso per sua la condanna. 

La violenza contro la preside del liceo
Sembrava finita lì, ma ecco che a distanza di qualche settimana il liceo torna di nuovo in prima pagina. Stavolta, per episodi di violenza contro la preside dell'istituto, Irene Baldriga. Alcuni ragazzi della scuola si sono radunati fuori la stanza della preside e hanno iniziano a prendere a calci e pugni la sua porta urlando cori e insulti. L'accaduto finisce sui giornali, allungando così la lista degli episodi negativi che coinvolgono questa storica scuola capitolina. Ma stavolta la faccenda è perfino più grave.
 

Una rivolta che ha coinvolto studenti e genitori
Non è un caso isolato, ma l'espressione di un disagio profondo che spacca in due la popolazione scolastica del liceo. Da un lato c'è chi difende la preside, dall'altro chi la accusa di aver instaurato "un clima di terrore". Per combattere il fenomeno dello spaccio di droga, nel liceo sono state installate delle telecamere, ma non tutti gli studenti hanno gradito la misura di sicurezza perché minaccia la loro privacy. Alcuni ragazzi dell'istituto hanno quindi deciso di protestare violentemente contro la dirigente scolastica e il suo operato, e dalla loro parte si sono schierati anche i loro genitori che sono insorti anche contro le forze dell'ordine. Una rivolta in piena regola.

Il paradosso della scuola di oggi
Dopo gli ultimi trascorsi, la preside ha ricevuto solidarietà da molti dirigenti scolastici di tutta Italia: «Ho ricevuto solidarietà da tutta Italia, sono commossa e grata perché la vicenda del Virgilio è diventata un simbolo, una foto della situazione paradossale della scuola di oggi». Il paradosso in questione, secondo noi, è che prima scuola e genitori stavano dalla stessa parte e lavoravano insieme per l'educazione dei ragazzi. Oggi, troppo spesso, si assiste ad uno scontro frontale tra la scuola, da un lato, e i ragazzi e i loro genitori dall'altro. Episodi di violenza come quelli messi in atto da alcuni giovani del Virgilio nei confronti della loro preside dovrebbero essere condannati in primis dalle loro famiglie. E qui sta forse la nota più dolente dell'intera vicenda: qualcosa si è spezzato nel rapporto tra la scuola e la famiglia, che invece di farsi la guerra dovrebbero lavorare di concerto per l'educazione delle future generazioni. Una riflessione in tal senso non sarebbe solo necessaria, ma anche urgente.