26 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Nuovi sviluppi nel processo

Yara, sospesa l'udienza: il custode della palestra rischia un'accusa

Il presidente della corte d'assise di Bergamo ha sospeso l'esame del custode della palestra da cui sparì la giovane perché era venuta meno «qualsiasi genuinità delle prove»

Il custode: «Ho avuto paura»
Il custode: «Ho avuto paura» Foto: Shutterstock

BERGAMO - Nelle quattro testimonianza rese a verbale in date diverse da Walter Brembilla, custode della palestra di Brembate di Sopra dove è stata vista per l'ultima volta Yara Gambirasio prima della sua sparizione il 26 novembre 2010, ci sono delle discrepanze perché «avevo paura che mi davate la colpa perché ero il custode. Ero sotto pressione, sono stato in Questura una casino di volte». Lo ha detto lo stesso Brembilla, incalzato dagli avvocati della difesa di Massimo Bossetti, accusato dell'omicidio della tredicenne Yara.

La paura del custode
«Come mai ha cambiato più volte versione sulla ricostruzione di quella sera», hanno più volte chiesto i legali, «dicendo, la prima volta, che era stato in casa»? «Ho avuto paura che se dicevo che ero sceso di casa alle 18.30 avrebbero sospettato di me», ha spiegato il custode, che ad una domanda dei legali della difesa ha aggiunto: «Non avevo niente da nascondere, non mi ha minacciato nessuno». Brembilla ha quindi confermato la sintesi della corte. «Se non fossi stato in grado di dare risposte molto precise sugli orari, avrebbero sospettato di me». «Ma io - ha aggiunto - non ho visto niente». Il custode ha spiegato che quel pomeriggio si era recato a prendere alla stazione con il furgone della palestra un ragazzo alla Stazione di San Pietro, e di essere rientrato in palestra attorno alle 17.10, prima di riaccompagnarlo, dopo l'allenamento, di nuovo in stazione alle 18.40/45. Tra i due orari Brembilla ha affermato di aver ricevuto due telefonate.

Sospeso l'esame del custode
La presidente della Corte d'Assise di Bergamo Antonella Bertoja, che conduce il processo a carico di Massimo Bossetti, accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio, ha sospeso l'esame del custode della palestra dove è stata vista per l'ultima volta la tredicenne di Bonate di Sopra perché è venuta meno «qualsiasi genuinità della prova». L'interruzione è stata decisa dopo che la presidente ha fatto notare agli avvocati della difesa che incalzavano il custode sotto esame che l'uomo è un testimone e non un imputato. «Per ora», ha esclamato uno dei legali della difesa di Bossetti. Da qui la decisione della presidente di sospendere la sua deposizione.