12 ottobre 2025
Aggiornato 11:30
La tragedia del ricercatore italiano in Egitto

Lega e M5s: L'omicidio di Giulio? Colpa della politica estera di Renzi

Gli uomini di Matteo Salvini e di Beppe Grillo, per una volta, sono concordi: «L'Italia è un paese di calabraghe. E intanto il governo mantiene i rapporti con un dittatore...»

ROMA «Sic transit gloria mundi verrebbe da dire. Venti secoli fa Roma dominava il Mediterraneo e il continente con il suo impero, oggi siamo una terra di conquista dei nuovi imperi e siamo sudditi di tutti, per il petrolio, per le commesse commerciali, per i rifornimenti energetici, perché ci comprano due elicotteri...». Lo afferma il senatore Roberto Calderoli, vice presidente del Senato e Responsabile Organizzazione e Territorio della Lega Nord, che elenca una serie di controversie internazionali per dire che l'Italia è un Paese di 'cala braghe': da Battisti ai marò, dagli hooligans olandesi alle statue coperte per Rohani, fino alle menzogne dell'Egitto su Regeni: ognuno può offenderci o prenderci in giro senza mai doverne rispondere. «Qualunque Stato estero ha il diritto di offendere, insultare o mancare di rispetto all'Italia senza correre il rischio di nessuna risposta adeguata, nemmeno sul piano diplomatico. Così il Brasile – elenca Calderoli – può permettersi di non estradarci un pluriomicida come Battisti, così l'Olanda può permettersi di non chiedere scuse ufficiali o rimborsare i danni causati dai suoi hooligans nel centro di Roma, così l'India può permettersi di togliere la libertà e la dignità da 4 anni a due nostri militari senza neppure prendersi la briga di imbastire uno straccio di processo. Una continua caduta libera, fino all'umiliazione delle nostre statue coperte per il timore di offendere il presidente dell'Iran in visita a Roma. E adesso pure l'Egitto, dove un nostro cittadino viene rapinato, torturato e ucciso barbaramente, che pretende di farci credere prima che il povero Regeni sia morto in un incidente e ora per mano di semplici criminali da strada, quando invece prende sempre più corpo l'ipotesi di un'azione commessa dai servizi o comunque da forze dello Stato egiziano, per ragioni politiche. Ma possibile – si chiede Calderoli – che questo Governo non abbia un minimo di autorevolezza? Che non abbia un minimo di dignità? Che non possiamo mai alzare la voce e farci sentire neppure quando ci uccidono un nostro ragazzo seviziandolo e gettandolo in un fosso? Altro che l'Impero romano, ecco come siamo ridotti oggi. Che tristezza».

Colpa dei rapporti Renzi-Egitto
Agli attacchi della Lega Nord fanno eco quelli del Movimento 5 stelle: «La vicenda di Giulio Regeni, torturato fino alla morte, è tuttora opaca e intrisa di ombre. Smentite e dichiarazioni assai inverosimili sono giunte dalle autorità egiziane e il nostro governo si sta barcamenando nel completo imbarazzo, perchè questa tragedia è il prezzo che l'Italia paga a causa dei rapporti tra Matteo Renzi e il generale Al-Sisi. Ora vogliamo la verità». Lo dichiarano, in una nota congiunta, deputati e senatori M5s delle commissioni Esteri di Camera e Senato, ricordando che «nessuno dei leader europei tranne l'ex sindaco di Firenze, che è stato il primo leader occidentale a incontrare il capo di governo egiziano, si è spinto così vicino al Pinochet d'Egitto. Lo definì uno 'statista', gli disse 'la tua guerra è la nostra guerra', o ancora: 'La ricostruzione del Mediterraneo è nelle tue mani' – proseguono i 5 Stelle – ammiccamenti volti a curare in primis gli interessi enormi di Eni e la benevolenza del Cairo per qualsiasi iniziativa militare in Libia. Quindi – concludono i parlamentari M5s – è inutile oggi per Renzi nascondersi dietro un dito, specifiche responsabilità di questo omicidio risiedono anche nelle scelte di politica estera portate avanti dal suo governo. Dai sauditi alle bombe esportate in Paesi coinvolti in conflitti, passando per l'acquisto degli F35 e il ritorno ad occupare l'Iraq, l'Italia e i suoi cittadini non sono mai stati così esposti al pericolo negli ultimi anni».

(da fonte Askanews)