18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
family day vs associazioni gay

Unioni civili, le associazioni gay: «Svegliati Italia, devi essere civile»

La manifestazione delel associazioni gay è in programma per sabato 23 gennaio alle ore 15

ROMA - Sabato 23 gennaio alle ore 15 sfilerà la manifestazione delle associazioni gay a favore della proposta Cirinnà. Si profila uno scontro molto duro con i partecipanti al "Family day".

Family day o la proposta Cirinnà?
«Stiamo assistendo in questi giorni ad una pericolosa deriva di disinformazione che contrappone i diritti civili alla famiglia eterosessuale "tradizionale». Si tirano in ballo questioni completamente estranee alla proposta Cirinnà quali la gestazione per altri, con l'unico obiettivo di boicottare una legge che riguarda il futuro di decine di migliaia di coppie, con e senza figli. A chi ci chiede di "mediare" o di inserire inasprimenti delle pene sulla GPA, rispondiamo che è assurdo dar seguito a simili mistificazioni e trasformare una legge che garantisce diritti in una legge che pone dei divieti di natura penale. Ci aspettiamo che la politica scelga il dialogo con la società reale, non con gli integralisti del "family day", dove si specula sul pregiudizio e la menzogna per negare i diritti», scrivono in una nota congiunta Imma Battaglia - Presidente Onorario Dì Gay Project, Maura Laura Annibali - Presidente Dì Gay Project, Rosario Coco - Presidente Anddos-Gaynet Roma e Adriano Bartolucci Proietti - Presidente Nazionale Gaycs.

Dì Gay Project: Svegliati Italia, devi essere civile
E proseguono: «Bisogna dare risposte ad una società che cambia: la proposta Cirinnà è il minimo per iniziare a riconoscere finalmente i diritti delle coppie omosessuali, i diritti dei bambini delle famiglie omogenitoriali e i diritti di tutte le coppie conviventi. Va infine ricordato che la proposta Cirinnà riconosce anche le convivenze di fatto, istituendo per la prima volta una forma di tutela di base distinta dal matrimonio. Per questo motivo saremo in piazza a Roma, al Pantheon giorno 23 gennaio alle 15.00 e in presidio al Senato dal giorno 28, per contribuire ad una mobilitazione che vedrà oltre 80 piazze italiane muoversi al motto di "Svegliati Italia, è ora di essere civili».

La manifestazione del 23 gennaio
«Sarà una manifestazione di laicità in cui bisognerà portare temi e problemi che questo governo deve ancora affrontare, come le politiche contro le discriminazioni, la strategia nazionale LGBT di recente interrotta, la delega alle pari opportunità ancora vacante. Da sabato, quindi, inizia per noi un percorso che dovrà portarci al di là di questa legge, verso un futuro di libertà, diritti e inclusione sociale", concludono nella nota congiunta Imma Battaglia - Presidente Onorario Dì Gay Project, Maura Laura Annibali - Presidente Dì Gay Project, Rosario Coco - Presidente Anddos-Gaynet Roma, Adriano Bartolucci Proietti - Presidente Nazionale Gaycs. (Fonte Askanews)