24 aprile 2024
Aggiornato 13:30
I fatti del 19 febbraio 2015

Disordini Roma-Feyenoord, agente: Contro di noi bottiglie e sputi

Processo davanti ai giudici della V sezione del tribunale: sotto accusa i tifosi olandesi del Feyenoord coinvolti nello scontro del 19 febbraio 2015 durante il quale gli ultras provocarono oltre cinque milioni di danni alla città

ROMA - «Contro di noi c'è stato un lancio di bottiglie e altri oggetti contundenti. Ma anche sputi. Per terra c'era uno strato di urina e birra. Era difficile addirittura camminare. Fu difficile, molto difficile». Così ha detto nel corso della sua testimonianza il primo degli agenti sentiti stamane dai giudici della V sezione penale del tribunale della Capitale nel processo a carico di sei tifosi olandesi del Feyenoord coinvolti negli scontri del 19 febbraio dello scorso anno, in occasione della partita di Europa League con la Roma, durante i quali rimase danneggiata la fontana della Barcaccia a piazza di Spagna.

«Sputavano e lanciavano birra»
Sotto accusa ci sono David Wouter Akkermann, Nathaniel Koster, Robert Molkendboer, Renè Van Oeveren, Leendert Van Oeveren, Youri Van De Ven. I reati contestati vanno, a seconda delle singole posizioni, da quello di lesioni a resistenza a pubblico ufficiale. Parte civile è costituito l'associazione dei diritti dei consumatori Codacons. «Verso le 16 - ha proseguito l'operante - abbiamo ricevuto l'indicazione di spostare il gruppo di tifosi olandesi, circa un migliaio di persone, verso piazzale delle Canestre dove c'era gli autobus che li avrebbero poi portati allo stadio Olimpico. Ma la situazione è subito diventata incandescente. Hanno cominciato a lanciare oggetti. Quando ci avvicinavamo sputavano e lanciavano birra».

Disordini prima del match
Nessuno degli imputati era presente in aula. Dopo la convalida dell'arresto venne disposta a suo tempo l'espulsione. Nei mesi scorsi è intanto cominciato il processo a Rotterdam a carico di 44 tifosi del Feyenoord che rispondono anche dei danni alla fontana e di averla utilizzata come una discarica. Dentro ci gettarono bottiglie di vetro e fumogeni. «C'era una ordinanza del sindaco che vietava la vendita di bottiglie di alcolici. Ma quelli ne avevano in quantità». I disordini in centro avvennero prima dell'incontro. Oltre agli scontri con la polizia, ci furono serrande e vetrine di negozi sfasciate, risse.

Oltre 5 milioni di danni a Roma
I danni arrecati alla città, aveva spiegato a marzo il sovrintendente ai beni culturali di Roma, Claudio Parisi Presicce, ammontarono a 5,2 milioni di euro. «C'è un danno più specifico sulla fontana della Barcaccia - era stato spiegato - 75 mila euro per i tre interventi di riparazione che si renderanno necessari; a cui si sommano 209 mila euro, ovvero il costo del restauro che avevamo concluso appena a settembre e che è stato completamente vanificato. Abbiamo poi valutato la perdita di valore del monumento, il danno permanente causato all'opera d'arte da quelle 108 scalfiture, in 1,2 milioni, ossia un cinquantesimo del suo valore patrimoniale che è di circa 60 milioni di euro».

(con fonte Askanews)