Zingaretti: «Escludo di candidarmi per il Campidoglio»
Il presidente della regione Lazio ribadisce di voler tener fede al suo impegni con i cittadini
ROMA - Nuovo 'no' del presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, alle ipotesi di una sua candidatura alla poltrona del Campidoglio. «Leggo da retroscena giornalistici che si penserebbe a me come candidato più forte per il Sindaco a Roma per il centrosinistra» dice il governatore spiegando in una nota che «lo interpreterei anche come il riconoscimento di un lavoro immenso di risanamento e rilancio fatto in questi tre anni alla Regione Lazio. Questo sicuramente è un dato importante. Ma, come ho già detto da tempo, escludo questa ipotesi. I motivi - sottolinea Zingaretti - sono noti. Chi mi conosce sa quanto le mie riflessioni sul mio ruolo siano tutte esclusivamente dedicate e concentrate a concludere un lavoro durissimo avviato in questa legislatura regionale e che dopo tre anni inizia a dare i suoi frutti. Sono convinto peraltro che questo sia il modo più serio per dare il mio contributo al centrosinistra» conclude.
Cangemi (Ncd): Zingaretti ha una bella faccia tosta
Il dietrofront di Zingaretti non è passato inosservato. Soprattutto tra i suoi antagonisti. «Zingaretti esclude la sua candidatura al Campidoglio, per carità ci mancherebbe altro. Ha davvero una bella faccia tosta, come se non bastassero i danni fatti in Regione Lazio dove regna il più totale immobilismo e da tre anni l'unica attività che lo ha visto impegnato è stata quella di assegnare poltrone à gogo ad amici e trombati della politica»: gli risponde così Giuseppe Cangemi, consigliere Ncd della Regione Lazio. «La cronaca non registra altro: la sanità è sempre allo sfascio, la sicurezza è stata cancellata dall'agenda politica, i cittadini laziali continuano ad essere i più tartassati d'Italia. Con questo palmares altro che Campidoglio, dovrebbe mollare pure il Lazio» conclude Cangemi.
Gasparri: Si candidi pure, lo aspettiamo al varco
«Ma ben venga la candidatura a sindaco di Roma di Zingaretti. Così finalmente parleremo anche delle vicende della Regione Lazio. È indagato o no il suo capo di Gabinetto Venafro e ci sono state vicende scandalose che hanno investito la Regione?». E' quanto ha affermato invece il senatore Fi, Maurizio Gasparri. «Secondo la tesi dell'accusa - ha ricordato - alla Regione Lazio i gruppi di minoranza avrebbero fatto cose illecite d'accordo con la struttura che fa capo proprio a Zingaretti. E la maggioranza invece sarebbe stata a guardare. La tesi fa ridere. E infatti tutti ridono di questo impianto accusatorio che se la prende con la minoranza ma lascia immune la maggioranza. La candidatura di Zingaretti a sindaco di Roma, che io auspico fortemente, ci consentirà invece di fare un bel trasparente dibattito sugli appalti e sulle vicende della Regione. Zingaretti è rimasto sin qui immune anche perché essendo fratello del commissario Montalbano è immune per definizione. Ma al dibattito politico nessuno lo potrebbe sottrarre. Si candidi Zingaretti. Lo aspettiamo al varco", conclude Gasparri. (Fonte Askanews)