4 maggio 2024
Aggiornato 07:00
un weekend da ricordare

Calciosociale, a Roma la parola d'ordine è "Impegno"

290 ragazzi provenienti dalle periferie di sei città italiane: Roma, Genova, Empoli, Montevarchi, Napoli e Carsoli; un progetto della durata di sei mesi; un unico obiettivo: costruire un dialogo tra i responsabili della politica (amministratori comunali, regionali e politici nazionali) e i ragazzi

ROMA - Calciosociale, best practice italiana per sport e inclusione sociale, lancia un'altra bella iniziativa. Secondo l’Associazione, che ha sede a Corviale, il dialogo tra decisori pubblici e giovani è possibile solo se basato sulla parola IMPEGNO, che assume ancora più importanza se i giovani provengono da contesti territoriali difficili, esposti a forme di marginalità ed esclusione, dove la politica è percepita come la grande assente. C'è bisogno quindi di un impegno responsabile e solidale da parte di tutti, giovani e meno giovani, per migliorare la realtà nella quale viviamo.

Un progetto importante
Tanti i politici che hanno aderito all’iniziativa e che saranno presenti durante il weekend. Tra gli altri, Maurizio Veloccia, Presidente XI Municipio Comune di Roma; Marianna Perdenzolli del Comune di Genova, Nazzario Velia, Sindaco di Carsoli insieme all’Assessore alle Politiche Sociali Rosa De Luca, all’Assessore allo Sport Augusto Di Gennaro e all’Assessore al Bilancio e alle Politiche di Cittadinanza Attiva Mario Mazzetti. Il progetto «La prima parola è…Impegno», si conclude a Roma dal 6 all’8 novembre, e l'appuntamento è fissato proprio alla sede dell'Associazione. Le porte sono aperte per chiunque volesse partecipare e vedere di cosa si tratta.

Cos'è il Calciosociale
Calciosociale è una società sportiva dilettantistica nata a Roma nel 2005 da un piccolo gruppo di giovani che frequentavano la parrocchia Coromoto del quartiere Monteverde. Sono partiti in pochi, pochissimi, ma oggi hanno realizzato un'Associazione importante che nella Capitale si propone di lavorare per far crescere l'inclusione sociale, la solidarietà e il rispetto tra culture differenti. Opera a Corviale, quartiere periferico di Roma reso famoso dal lungo edificio di edilizia popolare che si chiama "il Serpentone». E' una realtà sociale difficile, quella di Corviale, perché quegli appartamenti erano in origine destinati ad ex galeotti. Nel quartiere abitano circa 6.000 persone, ma il degrado strutturale, gli alti tassi di analfabetizzazione e di disoccupazione sono tra i maggiori della città. E' anche per questo che l'attività del Calciosociale è così importante: opera in questo contesto proponendo un'attività educativa e pedagogica che coinvolge a 360 gradi il ragazzo e la sua famiglia, promuovendo i valori dell'accoglienza, della cultura, il rispetto delle diversità e delle istituzioni. Partecipate numerosi!