23 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Macchinisti in protesta

Ritardi e rabbia: metro A ancora in preda allo «sciopero bianco»

L'Atac spiega che «a causa della riduzione del numero dei treni l'attesa alla banchina potrà essere superiore a quella usuale». I macchinisti protestano contro l'introduzione del badge per il rilevamento elettronico delle presenze delle ore lavorative e l'aumento delle ore lavorative

ROMA (askanews) - Ancora forti disagi nella metro A a Roma. Anche questa mattina in direzione Battistini, e dunque verso il centro, i treni erano affollatissimi e, a partire dalla fermata Manzoni, molti viaggiatori non sono riusciti a salire sui convogli. Massimo affollamento a Termini, dove la gente lamentava di avere già atteso uno o due treni e di non essere ancora riuscita a salire sul convoglio. L'Atac spiega in filo diffusione che «a causa della riduzione del numero dei treni l'attesa alla banchina potrà essere superiore a quella usuale» e avverte i viaggiatori che «è severamente probito effettuare riprese audio visive in metropolitana in assenza di autorizzazione», ma i social network sono pieni di fotografie che ritraggono banchine strapiene, turisti allibiti, cittadini furenti, treni carichi oltre ogni immaginazione. Sul sito 'Muoversi a Roma' si avverte: «Metro A ritardi, metro B lievi ritardi».

Tutta colpa dello sciopero bianco
Sotto accusa ancora il cosiddetto sciopero bianco, ovvero i macchinisti che - in segno di protesta contro l'introduzione dei badge per il rilevamento elettronico delle presenze delle ore lavorative e l'aumento delle ore lavorative (considerando che le ore lavorative dei dipendenti Atac sono di gran lunga inferiori a quelle dei dipendenti delle stesse aziende di trasporto di altre città italiane) - si rifiutano di condurre treni nei limiti che la legge gli consente.

Possibili provvedimenti non conservativi
La protesta messa in atto è strategica: la riduzione dei treni avviene la mattina nella direzione dalla periferia verso il centro, e da metà pomeriggio nella direzione dal centro verso la periferia, per causare il massimo disagio. Ai treni strapieni e alle corse saltate si aggiunge, troppo spesso per non risultare sospetto, l'aria condizionata che all'interno dei convogli funziona a tratti. L'Atac ieri ha annunciato procedimenti disciplinari per i disservizi metro ferroviari nei confronti di oltre 10 dipendenti che, «per la gravità dei fatti contestati, potrebbe condurre anche a provvedimenti non conservativi», ma intanto la situazione della mobilità, anzi della immobilità a Roma, diventa sempre più pesante.