2 maggio 2024
Aggiornato 06:30
Al Piccolo Studio

Vita da mondariso a Vercelli

Un libro che parla di mondariso, figure primarie di un'attività agricola tra le più caratteristiche al mondo.

VERCELLI - Le mondariso, donne che svolgevano un duro lavoro in risaia. Sono loro le principali protagoniste di un libro di Enrico Miletto che sarà presentato giovedì 4 giugno al Piccolo Studio dell'Abbazia di Sant'Andrea, a partire dalle 21, alla presenza dell'autore. Il titolo dell'opera è «Mundarìs. Donne e lavoro in risaia nel Novecento vercellese» e sarà presentato da Lina Besate. La serata è organizzata da Istituto e Fondazione Rinascita di Vercelli in ricordo di Irmo Sassone, personaggio vercellese di spicco.

L'AUTORE - Ricercatore alla Fondazione Vera Nocentini, Enrico Miletto collabora con l'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea "Giorgio Agosti" e con l'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia. È stato borsista al dipartimento di Storia e al dipartimento di Culture, Politica e Società dell'Università di Torino. Oltre alle vicende legate al confine orientale d'Italia, si è occupato della storia di Torino industriale, dei movimenti migratori, della seconda guerra mondiale, dell'associazionismo in Piemonte e del sindacalismo agricolo italiano.

EDIZIONE - Il libro è una recente pubblicazione dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia, edita con il patrocinio di Provincia di Vercelli, Città di Vercelli, Cgil Vercelli Valsesia ed Ente nazionale risi. La prefazione è stata affidata a Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro. «Questa pubblicazione - scrive Bobba - si propone di riportare al centro della scena il lavoro e l'ambiente, senza indulgere alle nostalgie di altri tempi o al fascino che si è creato intorno a queste donne che hanno contribuito con le loro fatiche a consolidare l'economia agricola nazionale e, provenendo da regioni diverse, come emerge dai quadri statistici presentati, a favorire i processi di scambio culturale fra le comunità e a realizzare l'unità del Paese nella dimensione della quotidianità».