19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
FdI: servono pattugliamenti militari

Carabiniere aggredito, Meloni: senegalese scarcerato, senza parole

Un operaio senegalese, a Genova, ha aggredito e ferito un carabiniere durante un controllo dei documenti. Dopo meno di 24 ore, l'uomo è stato scarcerato e oggi è ai domiciliari

ROMA - Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, si dice «senza parole» di fronte alla scarcerazione, dopo meno di 24 ore, del senegalese che a Genova ha aggredito e ferito un maresciallo dei carabinieri. È infatti agli arresti domiciliari Ibrahim Sall, l'operaio trentunenne accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate che nella mattinata di venerdì scorso, in una vita non lontana dalla Stazione Marittima di Genova, ha sferrato cinque colpi con un cacciavite ai danni di un carabiniere avvicinatosi per un controllo.

Ai domiciliari dopo 24 ore
I Giudici del Tribunale di Genova, nel corso del processo per direttissima, hanno concesso gli arresti domiciliari al giovane di origine senegalese e la motivazione si riscontrerebbe nell'ipotesi, sempre più accreditata, che si sia trattato di un equivoco. L'uomo, davanti ai giudici, avrebbe giustificato il gesto affermando di non aver compreso chi fossero i due che lo stavano avvicinando. Un banale controllo dei documenti, quindi, si è trasformato in dramma.

L'ingiustizia italiana
Tante le polemiche dalla politica. La leader di Fratelli d'Italia punta il dito contro le troppe e ingombranti falle della giustizia italiana. «Ferisce carabiniere con cacciavite. Meno di 24 ore ed è fuori di galera ai domiciliari», afferma con un Tweet Meloni, che continua: «Ma come funziona la giustizia italiana?».

La Russa: servono pattugliamenti militari
Sempre da Fratelli d'Italia, anche Ignazio La Russa si esprime sulla vicenda di Genova. Concentrandosi in modo particolare sulla sicurezza delle città italiane, La Russa ribadisce la necessità che il governo riprenda in mano l'Operazione Strade Sicure, avviata nel 2008 proprio con La Russa ministro della Difesa, e recentemente prorogata con un decreto firmato dai ministri Alfano e Pinotti, ma con importanti modifiche rispetto al progetto originario. L'operazione in questione consisterebbe nell'utilizzo del personale delle forze armate italiane nel contrasto alla criminalità, in determinate città della penisola, tra cui Genova, appunto. Nonostante le richieste di una consistente fetta di politica e cittadinanza, il prefetto ha annunciato che, sebbene l'operazione verrà ripristinata, le pattuglie non verranno impiegate come in precedenza. La Russa ribatte al prefetto e afferma che «non bastano pochi presidi fissi. Per garantire maggiore sicurezza a Genova e ai genovesi occorre tornare ai pattugliamenti a piedi di militari e Forze dell’ordine».

Toti: assurdo e vergognoso!
Dal centrodestra si leva anche la voce di Giovanni Toti, candidato per Forza Italia alla Regione Liguria, che considera la scarcerazione del senegalese «assurda e vergognosa». Punta il dito contro un sistema giudiziario che fa acqua da tutte le parti, Giovanni Toti, e chiede che la sicurezza dei cittadini italiani venga tutelata, invece di essere subordinata ad una giustizia che non punisce chi sbaglia. L'uomo «ha colpito con un cacciavite un Carabiniere ferendolo gravemente e oggi quel senegalese sta a casa ai domiciliari»: inaccettabile, per il forzista.