20 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Savino, deputata Fi, chiede l'applicazione della nuova legge per l'ex premier

Savino: tortura? Anche Berlusconi vittima di quella giudiziaria

Secondo Elvira Savino, anche Silvio Berlusconi sarebbe stato sottoposto a tortura, perlomeno giudiziaria, dal momento in cui è sceso in campo a quando si è dovuto ritirare. Insieme a lei, Mara Carfagna esorta a non strumentalizzare il reato di tortura per criminalizzare ingiustamente le forze dell'ordine.

ROMA (askanews) - «La sinistra sta strumentalizzando il reato di tortura per delegittimare le forze dell'ordine e dare potere ai teppisti. Il reato di tortura riguarda tutti e secondo me bisognerebbe prevedere anche la tortura giudiziaria di cui è vittima il presidente Berlusconi, perseguitato senza sosta da quando è sceso in politica. Spero che presto lo possa riconoscere anche la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo». Lo afferma Elvira Savino, capogruppo di Forza Italia in Commissione politiche della Ue alla Camera.

ANCHE IL CAV E' STATO TORTURATO - "Da quando il presidente Berlusconi è leader di Forza Italia, è oggetto sistematico della 'attenzione' di certe procure che lo hanno accusato ingiustamente di qualsiasi cosa. Noi - aggiunge Savino - non smetteremo mai di ricordare a tutti che la sua estromissione dal Governo e dal Parlamento è avvenuta in maniera illegittima e antidemocratica».

CARFAGNA: NON STRUMENTALIZZIAMO IL REATO DI TORTURA - Anche Mara Carfagna ha avuto da dire a proposito dell'introduzione del reato di tortura, ma non a proposito dell'ex premier. «La Corte di Strasburgo per i diritti dell'uomo ha sentenziato che la Polizia italiana ha compiuto atti di tortura contro i manifestanti del G8 di Genova del 2011. Alla luce di questa sentenza, c'è qualcuno che tenta di strumentalizzare il voto che la Camera darà nei prossimi giorni sull'introduzione nel nostro ordinamento del reato di tortura». 

NO ALLA CRIMINALIZZAZIONE DELLE FORZE DELL'ORDINE - "Posto che la violenza va sempre condannata, contrastata e punita fermamente, da chiunque provenga, sembra però - aggiunge - che ci sia una parte politica che voglia criminalizzare le forze dell'ordine. Ma qualcuno ricorda come era stata assediata e ridotta Genova in quei giorni? Una parte estrema di manifestanti, i black block, veri e propri fautori della violenza, erano arrivati con armamentari, molotov, spranghe e passa montagna con l'intento di ridurre la città a ferro e fuoco. Riguardando le immagini sembrava ci fosse in atto una vera e propria guerra contro lo Stato. Su questo nessuno ha niente da dire? Le forze dell'ordine erano lì a svolgere il loro lavoro, per garantire la salvaguardia dell'ordine pubblico, la città, i cittadini e le alte cariche che stavano prendendo parte al G8. Questo non può e non deve giustificare eventuali soprusi, ma riscrivere la storia trasformando criminali in eroi e forze dell'ordine in criminali, è un atto di mala fede inaccettabile». Conclude Carfagna: «Dunque è giusta l'introduzione del reato di tortura nel codice penale per identificare e punire i casi di violenza estrema, soprattutto perché colma un vuoto legislativo, ma ciò non deve in alcun modo costituire un appiglio per delegittimare e attaccare le forze dell'ordine. Dobbiamo invece schierarci a difesa delle forze dell'ordine, che compiono ogni giorno il loro lavoro di difesa e tutela dei cittadini, spesso in condizioni di disagio e rischio».